“Era un inferno di cristallo”, ci racconta l’ex Assessore Antonio Chiusolo la sera in cui la sua vita cambiò radicalmente. Titolo di un noto colossal degli anni settanta diretto da John Guillermin e Irwin Allen, e girato nella splendida metropoli di San Francisco. Ma questo non è un film, è la vita reale, di un uomo che ha dovuto combattere battaglie peggiori di quelle politiche, costretto a salvare la propria vita e quella della sua famiglia pur portando avanti principi ed ideali di legalità, è stato obbligato a rassegnare le sue dimissioni da assessore. Personaggio scomodo quello di Antonio Pio Chiusolo.
Le sue colpe sono quelle di aver controllato e verificato situazioni che includevano vizi di illegalità, riguardante il tema molto caldo e sentito dei trasporti pubblici e scolastici e quello delle fidejussioni assicurative.
E’ noto che le intimidazioni e le minacce da lei ricevute sono state tre. La seconda è arrivata nel mese di Ottobre 2013, perché solo a Dicembre, quindi due mesi dopo, ha denunciato l’accaduto alle Forze dell’Ordine?
“Il Sindaco Antonio Terra sapeva tutto, abbiamo fatto delle riunioni, allorché mi disse che se mi fossi dimesso lui avrebbe fatto lo stesso. Questo ad Ottobre 2013. Una sera di un anno fa noi della maggioranza (8 persone) eravamo tutti intorno ad un tavolo per discutere e trovare delle risposte agli episodi che personalmente mi avevano colpito. Durante la riunione è stato anche precisato da me medesimo che tutto ciò di cui avremmo parlato in giunta doveva rimanere segreto, ma sono convinto che la mia volontà non è stata ascoltata e rispettata.”
In una precedente intervista sottoposta al Sindaco Antonio Terra, venne alla luce che l’ex assessore alle finanze Antonio Chiusolo ebbe dei contrasti su certi tipi di situazioni anche con il defunto Sindaco Domenico D’Alessio. Tali incomprensioni avrebbero spinto l’ex assessore a rassegnare le sue dimissioni. Come sono nati questi contrasti?
“Tengo a precisare che quella del 7 Luglio 2011 non era una lettera di dimissioni. Nella nota che consegnai personalmente a D’Alessio, avevo espresso il mio pensiero sulla vicenda molto calda dei trasporti, per il quale né in giunta né con lo stesso ero riuscito a far comprendere l’assunto principale. La gara di appalto fondamentalmente aveva portato con se un vizio di illegalità, che cercavo di far comprendere alla mia maggioranza e al mio assessorato. Nella lettera resi esplicitamente nota la mia seccatura di essere additato come un ostacolo per la ditta appaltatrice che aveva (e che tutt’ora ha) un certo ascendente sull’Amministrazione comunale, la quale però ha firmato con i cittadini di Aprilia un patto che vede al primo posto il rispetto della legalità. D’Alessio per me era come un fratello, ho frequentato con lui la terza media e da lì non ci siamo più lasciati, l’amicizia che ci legava durava da quasi 50 anni. E quindi, a fronte della lettera, già nel 2011 venivano diffuse voci sul mio conto, che sono continuate anche con la giunta Terra. Mi sono sentito abbandonato, per il mio operato verso questa amministrazione e quella precedente avrei meritato un maggiore appoggio: sono stato lasciato solo; sopportare per altri 4 anni un assessore spigoloso come me era difficile, e io facevo solo il mio lavoro per cui ero stato scelto. Con la Giunta ho avuto sempre dei contrasti, ma era previsto che questi conflitti al di fuori della stessa non dovevano essere diffusi. La vicenda sulla nuova riscossione de tributi sarà un clamoroso flop per il Comune e lo noteremo nel corso del tempo; tuttavia sostenere che avrebbero portato avanti questa idea anche con me, dopo che abbiamo lottato per sconfiggere l’Aser, si sbagliano. Dal punto di vista politico le idee ed il pensiero portato avanti dalla lista civica di D’Alessio è sfumato, non c’è più nulla. Ritorneremo al monopolio dei partiti. Il nostro cavallo di battaglia nelle elezioni del 2009 era affidato a tre tematiche importanti, “No Aser”, “No Acqualatina” e “No Turbogas”, di queste tre siamo riusciti a vincere solo una battaglia, ma fare ritorno alla riscossione coattiva dei tributi in mano a strutture private, sarà un fallimento. Infine è noto da tempo che il settore urbanistica è quello più complesso e redditizio, basta guardarci intorno.”
Incongruenze finanziarie sarebbero state trovate anche all’interno dei bilanci delle due aziende municipalizzate di Aprilia, la Multiservizi e la Progetto Ambiente:
“Grandi contrasti anche sul Progetto Ambiente e sulla Multiservizi – ci rammenta Antonio Chiusolo. Io ero assessore con delega al controllo delle finanze e qualcosa nella Multiservizi non era ben chiaro, la dirigenza soffriva molto la mia ingerenza nella gestione. Ma tuttavia lavorai di concerto con la maggioranza per affidare la riscossione dei tributi, quella normale e quella coattiva, alla Multiservizi, rimpinguandone così le casse. Allo stesso modo per la Progetto Ambiente, scoprimmo cose vergognose che il Sindaco è a conoscenza e che insieme abbiamo denunciato: una gestione molto allegra, anche nelle buste paga ed è tutto in mano all’Autorità Giudiziaria.”
Con il senno di poi, ripercorrerebbe lo stesso identico percorso?
“Non sceglierei proprio di fare l’assessore. Durante il funerale di Domenico D’Alessio lessi una lettera davanti a 5 mila persone, le ultime frasi dove giurai di continuare a proseguire il percorso da lui iniziato, colpirono nelle viscere qualcuno.”
Essere costretti ad abbandonare il proprio lavoro pur perseguendo ideali di legalità e trasparenza è immorale ed impensabile. L’ex assessore ha voluto battere il tasto su quelli che secondo lui sarebbero dei dubbi sull’operato finanziario del Comune; le problematiche legate al trasporto pubblico e scolastico, e alle fidejussioni, sarebbero quindi la cause di tutta la diatriba che in quest’ultimo anno ha coinvolto lo stesso Chiusolo e l’Amministrazione. Ma forse potrebbe esserci anche dell’altro.
Il film termina con un finale apertissimo.
Melania Orazi