Danno erariale, falso in bilancio e tentata truffa nei confronti del Comune di Aprilia e violazione continuata della legge sulla trasparenza degli atti amministrativi il contenuto dell’esposto presentato ieri alla Procura della Repubblica di Latina dal consigliere comunale di Sel, Rifondazione Comunista e Primavera Apriliana, Carmen Porcelli, relativo ai debiti maturati dalla società Multiservizi nei confronti dell’Ente. In particolare, si legge sulla denuncia, sul differenziale tra le partite creditorie pari a 5.142.344,40 euro che deriva da fatture emesse dalla società, a seguito di prestazioni effettuate per conto del Comune, senza che l’ente abbia formalmente dato il preventivo consenso ad effettuare tali prestazioni e per le quali non esistono i necessari impegni di spesa iscritti nella contabilità finanziaria del Comune di Aprilia.
“La questione di nuovi debiti in carico alla municipalizzata – commenta di Carmen Porcelli, consigliere comunale di opposizione – è rimbalzata tra i banchi del consiglio comunale, nel più totale silenzio dell’aula, il 27 novembre 2014 quando cioè l’assise si trovava a discutere ed approvare i Rendiconti per l’esercizio 2013 degli Organismi partecipati. La sottoscritta ha fatto richiesta in quella sede di avere copia delle fatture n. 39 e n.40 (per un importo complessivo pari a 3.211.444,67), nonché delle altre fatture contestate per l’esercizio 2012 – 2013 (197.867,15 euro), nonché di sapere a cosa si riferisce l’eventuale riconoscimento di un debito fuori bilancio per 1.733.023,58 euro. Nonostante abbia più volte sollecitato la consegna delle fatture, al fine di verificare da cosa traesse origine il debito, richiesta formalizzata in data 7 gennaio attraverso una richiesta di accesso agli atti, ad oggi le uniche fatture in mio possesso sono la 39 e la 40, da me ottenute ricorrendo attraverso canali non ufficiali.
L‘esposto presentato dal Consigliere, redatto sulla base della documentazione che è stato possibile reperire da parte dell’esponente dell’opposizione di centrosinistra, è corredato di documenti e riferimenti normativi a disposizione degli inquirenti.
“Ho chiesto, tra le altre cose – aggiunge il Consigliere del centrosinistra – il numero e i relativi importi delle fatture emesse dalla società Multiservizi nel corso degli esercizi 2012 – 2013 contestate con una nota del 3 aprile dello scorso anno e dell’importo di 197.867,15 euro, e che ferma restando l’obbligatorietà all’invio dei debiti fuori bilancio alla Procura regionale della Corte dei Conti, la lettera di accompagnamento allegata alle fatture emesse dall’Asam e contestate dall’Ente, al fine di conoscere le motivazioni che sono alla base della comunicazione inviata alla magistratura contabile; inoltre avrei voluto venire in possesso del prospetto delle fatture già liquidate e quelle ancora da liquidare alla società Multiservizi aggiornato al 31/12/2013 visto che allo stato attuale vige uno stato di forte confusione su quale sia la reale situazione debitoria della municipalizzata”.
“Ho mantenuto il più stretto riserbo sull’esposto perché questo provvedimento – ha tenuto a chiarire Carmen Porcelli, consigliere comunale di opposizione – portando la mia firma, è un atto sul quale ho ben riflettuto. In primo luogo perché lo spirito fosse chiaro a tutti: non per giustizialismo ma per giustizia; in secondo luogo, perché volevo evitare che questo esposto potesse essere oggetto di strumentalizzazioni. Le ragioni del mio ricorso alla magistratura penale risiedono essenzialmente sul timore che quelle fatture, prima o poi e senza una reale verifica preventiva, qualcuno possa decidere di pagarle e tutto ciò in totale spregio dei diritti dei cittadini, delle loro tasche, e dei dipendenti della Municipalizzata penalizzati in tutti questi anni da una serie di gestioni discutibili. Il sindaco Terra si è accontentato di inviare gli atti alla Corte dei Conti, come se questa poi potesse dirgli se quelle fatture sono legittime oppure no, ben sapendo che l’amministrazione è obbligata per legge ad inviare i debiti fuori bilancio alla magistratura contabile.
Mi aspettavo da parte del primo cittadino un maggior dovere etico e morale, lo stesso che avrebbe dovuto invece ispirare l’invio ai magistrati di Latina fatture la cui origine è dubbia e a sostenerlo è il Comune del quale è lui stesso alla guida. Non ultimo ho chiesto alla Procura di Latina di assumere determinazioni, ed eventualmente provvedimenti sanzionatori, nei confronti dei dipendenti e amministratori del Comune di Aprilia che, pur essendo destinatari delle numerose richieste di accesso agli atti presentate dalla sottoscritta, hanno scelto di non ottemperare impedendomi di esercitare il diritto, proprio della carica istituzionale che ricopro, di sindacato ispettivo che è propria di un consigliere comunale.
Spesso l’arroganza e la supponenza di certi politici di mestiere, che hanno fatto del civismo la loro foglia di fico, emerge anche dalla ‘ridicolizzazione’ dell’avversario. Conosco bene i miei diritti, sono in grado di leggere e comprendere una norma e in questo Comune la legge sulla trasparenza viene sistematicamente violata. Senza farne una questione di alfabetizzazione o formazione scolastica, se accade questo ad un rappresentante dei cittadini che possiede anche un titolo di studio, a cosa può andare incontro un normale cittadino?”.