Un blocco di investimenti che, secondo il Partito Democratico, può avere, come primi passi verso una risoluzione positiva per la città di Aprilia e le sue borgate, la rimozione della delibera “blocca-investimenti” in Conferenza dei Sindaci. La mozione, esposta da Vincenzo Giovannini, Monica Tomassetti e firmata anche da Carmen Porcelli (Primavera Apriliana), è stata bocciata nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale.
“Gravi le inadempienze nei confronti della nostra città sul fronte degli investimenti, delle opere di adeguamento del depurazione di Via del Campo e dei relativi allacci negati, da parte della Conferenza dei Sindaci dell’ATO 4 e dell’attuale gestore del servizio idrico, inandempimenti che stanno danneggiando non solo lo sviluppo ordinato di Aprilia, ma anche il processo di risanamento igienico-sanitario. Ad oggi, all’appello mancano oltre 14.000.000 di euro di investimenti non realizzati in fogne, rete idrica e adeguamento dei sistemi di depurazione che nonostante l’inserimento dei piani finanziaria dell’ATO 4 non sono mai stati realizzati in sfreggio a tutti quei cittadini che per anni hanno pagato l’elevata tariffa del servizi idrico. La Conferenza dei Sindaci deve prendere atto di questa situazione e i nostri rappresentanti istituzionali devono fare tutto ciò che è necessario per porre fine a questa situazione che vede come unici soggetti danneggiati i cittadini apriliani, in particolar modo tutti quegli abitanti delle periferie che in questi mesi sono alle prese con l’adegamento alla nuova normativa sugli scarichi“.
“La società Acqualatina non può far finta di niente di fronte ad un atteggiamento irresponsabile della conferenza dei sindaci che con l’atto del 2012 ha sospeso ogni intervento sul nostro territorio, perché in qualità di gestore di un pubblico servizio non può non rendersi conto che non far fare gli investimenti programmatici porta inevitabilemente alla paralisi di un servizi pubblico essenziale sotto diversi profili, in primis economico ed ambientale. Oggi, di fronte a decisioni illogiche siamo arrivati al blocco delle attività depurative e al rischio di un immane inquinamento delle falde acquifere che il gestore del servizio idrico integrato aveva l’obbligo di prevedere ed evidenziare agli organi preposti. Sembra che il privo di vista vuol far sentire al sordo la voce delle sue ragioni e il sordo vuol far vedere al privo di vista vuol var vedere le sue di ragioni, a danno degli apriliani. L’arte di confondere la, giusta ed imprescindibile, battaglia politica per un’eventuale ripubblicizzazione del servizio idrico con quella delle opere che, indipendentemente da chi gestisce il servizio, devono essere fatte rappresenta una una delle principali armi per disorientare la comunità da parte della nostra amministrazione. Quest’arte si è abilmente manovrata anche con in occasione della mozione sulla revoca della delibera 7/2012, quella che sospendeva gli interventi sul nostro territorio. La mozione è stata respinta perché l’amministrazione è per l’acqua pubblica, tanto la risposta ricevuto e perché nei fatti quella delibera è superata. In primis, quella delibera non è superata perché se fosse vero oggi vedremmo investiti sul nostro territorio i 14.000.000 di euro mai impegnati e poi non avremmo il problema di Via del Campo”.
“Inoltre, non si vuol capire, o meglio si fa finta di non capire, che inserire un opera nel Piano degli Investimenti significa che successivamente dovranno essere posti in essere tutti gli atti per realizzarli e la delibera 7/2012 agisce proprio su questi sospendendoli, con il doppio danno per gli apriliani costretti a pagare un tariffa maggiore parametrata al Piano degli Investimenti e non vedere la realizzazione delle opera perché sospesa ne è la realizzazione. Per il Partito Democratico di Aprilia rimane fondamentale la rimozione di quell’atto e la ripresa degli investimenti che da troppo tempo non vengono realizzati nel nostro territorio che riguardano l’adeguamento del depuratore di Via del Campo e le altre opere che la periferia apriliana attendono, il tutto all’interno di un programma pluriennale che dia certezze agli apriliani e voce ai consorzi di autorecupero che in questi anni si sono costituiti al fine di dare voce a quella periferia apriliana da troppo tempo bistrattata”.