Fratelli d’Italia, manipolazione delle dichiarazioni di Salvatore Lax

Baldo “chiaro intento di manipolare le parole pronunciate dall’ex presidente del consiglio Salvatore Lax, per condizionare l’opinione pubblica e gettare discredito su un intero partito”

Le associazioni culturali rappresentano un patrimonio prezioso nella difficile congiuntura che la città di Aprilia si trova ad attraversare. Quando però l’analisi risulta priva di onestà intellettuale e minata dall’istinto di manipolare le informazioni per gettare selettivamente discredito su una precisa parte politica perché lontana dai propri riferimenti politici, si rischia di generare confusione e diffamare chi ama Aprilia, la città dove è nato, dove vive, lavora e dove cresce i propri figli, dove spera di proseguire con un’azione politica sana e orientata solo al bene della comunità.

Questa premessa è d’obbligo, dopo aver letto la nota diramata nelle scorse ore dall’Associazione Reti di Giustizia, dove si ravvisa il chiaro intento di manipolare le parole pronunciate dall’ex presidente del consiglio Salvatore Lax, per condizionare l’opinione pubblica e gettare discredito su un intero partito

Solo filtrato con una buona dose di cattiva fede, il messaggio di Salvatore Lax può risultare non condivisibile, dal momento che lo stesso ha affermato che gli episodi violenti che si sono susseguiti nelle scorse settimane potrebbero nascondere la volontà dei gruppi criminali di minare ancora di più le istituzioni locali, al fine di ristabilire un controllo diretto sulla città tramite la strategia della paura e della confusione.

Non è la prima volta che questa associazione prova a distorcere le parole di chi appartiene al nostro partito e a cercare di imporre il proprio pensiero quasi fosse la verità assoluta. Per questo, ci teniamo in questa sede a ribadire un concetto: chi di dovere è già al lavoro e leggendo gli atti stabilirà se sarà necessario procedere con lo scioglimento per mafia. Una decisione che rispetteremo, vivendo eventualmente lo scioglimento per mafia come un male necessario, non certo come una circostanza di cui dover gioire, restando convinti che la politica, quella buona e orientata al bene della comunità, rappresenti uno strumento in grado di rispondere al meglio ai bisogni reali dei cittadini, molto più di quanto una gestione amministrativa tecnica possa essere in grado di fare.

Confidando che venga presto meno questa tendenza a conservare una memoria selettiva dei fatti, vorremmo approfittare di questo spazio per chiedere a questa associazione un chiarimento, ricordando alla stessa che non sarà né Reti di Giustizia né Fratelli D’Italia a stabilire la verità e chiarire le responsabilità delle persone coinvolte nell’inchiesta Assedio, ma la magistratura in fase processuale.

Pur avendo più volte ribadito di aver letto con cura gli atti contenuti nell’ordinanza dell’inchiesta Assedio, Reti di Giustizia pare dimenticare che i fatti oggetto di indagine risalgono al periodo 2018-2021, quando l’amministrazione era affidata al sindaco Antonio Terra e oltre a Lanfranco Principi e Luana Caporaso (tutti e tre indagati con diversi capi d’imputazione), sedevano in giunta Giorgio Giusfredi, Michela Biolcati Rinaldi, Gianluca Fanucci e Alessandro D’Alessandro, che non risultano indagati.

Fermo restando che restiamo garantisti e siamo certi che le tre persone indagate avranno modo di chiarire la propria posizione ma viene spontaneo domandarsi perché Reti di Giustizia non avverte l’esigenza di porre interrogativi a chi di quella giunta faceva parte, ma non manca mai di cercare risposte da Fratelli d’Italia, che all’epoca dei fatti sedeva tra i banchi dell’opposizione.

Perché cade nella tentazione di mettere alla gogna un esponente del nostro partito travisando volontariamente il pensiero, ma dimentica di ricordare che durante la commissione volta a decidere sulla costituzione di parte civile del Comune di Aprilia nell’ambito del processo contro Sergio Gangemi e Patrizio Forniti, fu proprio un esponente di Fratelli d’Italia a dirsi a favore di quell’atto? E di fatto, la costituzione di parte civile, al termine di un dibattito c’è stata.

Siamo convinti che l’analisi di quanto accaduto rappresenti il primo passo per superare un momento difficile come quello che sta attraversando la nostra amata città. Strumentalizzare e distorcere la storia, gettare discredito per ragioni politiche su chi è completamente estraneo ai fatti rischia solo di generare confusione ed a trarne beneficio, non sarà certo una città che ha bisogno di tornare a credere nelle istituzioni.

Il Coordinatore di FdI Aprilia
Edoardo Baldo

 

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