Nell’ultimo Consiglio Comunale, quello del 21 dicembre scorso, il Consigliere Porcelli aveva fatto più di una domanda sui dati relativi alla Progetto Ambiente.
Senza, però, ricevere adeguate risposte in merito.
Allora la portavoce di Primavera Apriliana ha deciso di andare ancora più a fondo.
È nato così un documento di oltre venti pagine che riporta tutte le “imprecisioni” riscontrate sui numeri prodotti dalla società partecipata, sul quale il Consigliere ha basato la conferenza stampa di questa mattina all’Hotel Enea.
A partire dai dati presenti nel MUD (modello unico di dichiarazione, consegnato annualmente alla Camera di Commercio) e sul sito della Progetto Ambiente.
Secondo i dati riportati nel MUD 2016, infatti, la percentuale di raccolta differenziata si attesterebbe al 36%.
Mentre da quanto riportato sul sito della PA il conteggio si attesta sul 44%.
“Quali sono – è la domanda del Consigliere Porcelli – i dati reali?”
Un altro dato importante rivelato dall’indagine del Consigliere di opposizione riguarda la capacità di lavoro dell’azienda.
Dalle quantità di rifiuti lavorati, risulta infatti che la Progetto Ambiente lavora ad 1/5 della sua reale capacità:
“Dall’autorizzazione rilasciata dalla Provincia di Latina – afferma la Porcelli – desumiamo che la quantità annuale di rifiuto che è possibile trattare presso l’impianto equivale a 28.800 tonnellate.
In realtà, nel 2016 sono state trattate circa 5.800 tonnellate di rifiuti.
Vale a dire cinque volte in meno rispetto al quantitativo autorizzato”.
Il che comporta, per semplice deduzione, un minor guadagno da parte dell’azienda.
La quale, però, risulta aver speso oltre 2 milioni di euro per pagare dipendenti forniti da una agenzia interinale.
“Si rischia – ha chiosato il Consigliere Porcelli – di fare la fine di Cisterna.
E la Progetto Ambiente rischia di finire come la Multiservizi.
È chiaro, a questo punto, che la sbandierata raccolta differenziata fiore all’occhiello di questa amministrazione non è altro che un bluff.
Soprattutto per quanto riguarda i costi, che si riflettono anche sul sottodimensionamento dell’impianto di Via delle Valli.
Il quale lavora ad un quinto della sua capacità”.
di Massimo Pacetti