Le Commissioni Urbanistica dell’ultimo mese hanno portato molti dubbi su due progetti legati tra loro.
Il primo, e ormai arcinoto vista l’ampio risalto nella cronaca politica delle ultime settimane, è quello per la ex Freddindustria.
Il secondo fronte si è aperto nell’ultima seduta effettuata dalla Commissione, quando si è parlato dell’utilizzazione della compensazione per la realizzazione della nuova Gramsci.
Un progetto, quello della nuova scuola media, di cui si sente parlare da molto tempo, ma che ancora non ha visto la luce.
A riportare l’attenzione sul tema ci hanno pensato Grillini e Pentastellati.
I due meetup del Movimento 5 Stelle hanno infatti ripercorso l’iter del progetto, finora sempre rinviato:
“Del progetto Gramsci – ricordano i due gruppi – se ne parla da un po’ di anni e sempre con strategie di attuazione diverse.
Inserito nel piano delle opere pubbliche 2013-2015, nel 2014 fu spostato in quello del periodo 2014-2016.
Dichiarando che la copertura dovesse avvenire con l’apertura di mutui per un importo di circa 4 milioni.
Nel 2015 venne affidato l’incarico per la progettazione preliminare, per un impegno di spesa di 45 mila euro.
Ma si era consapevoli che su quel terreno vi era un procedimento in corso per usucapione e, quindi, non immediatamente disponibile?
Nel 2016 si cambia ancora: la scuola la porterà la variante ex-Freddindustria, ma la variante tarda ad essere discussa.
Forse perché già nel 2014 in Regione fu cassata, nonostante il parere positivo del Comune?
E del ricorso al Consiglio di Stato della Società Aprilia 2012 s.r.l. cosa ne è stato?
Siamo certi che oggi sia possibile la variante da zona per attrezzature di quartiere, spazi verdi attrezzati e parcheggi a residenziale?
Non sarebbe meglio un polmone verde?”
Tanti rinvii e tanti dubbi sulle modalità di reperimento dei fondi.
Questi i risultati delle discussioni avviate finora sul progetto della nuova Gramsci.
Un segnale, secondo i meetup 5 Stelle, della continua “navigazione a vista” dell’Amministrazione su questo tema:
“Si parla inoltre – concludono Grillini e Pentastellati – di bonifica dello stato dei luoghi.
Se è la bonifica ciò che preme, come è condivisibile, perché non imporla con le legittime norme?
Senza quindi ricorrere ad una prescrizione sull’autorizzazione per la demolizione e bonifica immediata prima di concedere la variante.
E se la Regione dovesse cassare nuovamente la variante, la Gramsci chi la paga?
Ma la capacità di indebitamento del Comune, resisterà al lodo ASER?
Troppi i dubbi sulla variante, sulla realizzazione della Gramsci e sulla rotta seguita in questi anni da questa giunta, che continua a navigare a vista.
Speriamo solo che non saluti come la Concordia”.
di Massimo Pacetti