I Grillini apriliani manifestano al carcere di Velletri

Gli attivisti di Aprilia si uniscono alla protesta del Sindacato

Sabato 21 giugno si è svolta una manifestazione davanti al carcere di Velletri indetta dal Sindacato di Polizia Penitenziaria per denunciare e porre l’attenzione le condizioni di sovraffollamento e degrado della struttura, oltre alla carenza del personale. L’evento ha visto la partecipazione attiva dei Grillini Apriliani.

In rappresentanza del Movimento 5 Stelle  Silvana Denicolò, Capogruppo alla Regione Lazio, Emanuele Menicocci, assistente della Senatrice Elena Fattori e Paolo Trenta, Consigliere comunale a Velletri, che hanno effettuato un sopralluogo all’interno della struttura per verificare personalmente la situazione in cui versa il carcere.

Foto Velletri

Gli attivisti del Movimento Cinque Stelle di Aprilia raccontano la loro esperienza.: “Qualcuno pensava ad uno dei soliti Agorà organizzati in nome e per conto di una sigla politica per discutere con il portavoce di turno e confrontarsi su temi disparati; invece il nostro Agorà è stato davvero diverso, anche perché in una situazione del genere c’è davvero poco da chiacchierare. Un’ ottima occasione di confronto – spiegano i Grillini. “Quale migliore occasione per portare all’interno dello stesso un portavoce eletto nel Movimento come Silvana Denicolò (Capogruppo alla Regione Lazio), Emanuele Menicocci (assistente della Senatrice Elena Fattori) e Paolo Trenta (Consigliere comunale a Velletri).  Poco importa se sventolavano bandiere di un sindacato (il Si.P.Pe.) con il quale abbiamo condiviso l’iniziativa. Noi “Grillini Apriliani”, con il Movimento nel nostro cuore ed il bene comune nella nostra mente, contro tutto e tutti, abbiamo manifestato, sabato 21 giugno, con loro per sottolineare il grave stato di degrado in cui vivono i detenuti ed il disagio in cui operano gli addetti ai lavori”.

“Da qualche altra parte in Italia un altro noto grillino faceva altrettanto” azzardano i Grillini, facendo riferimento alla visita di Papa Francesco al carcere di Castrovillari e Cassano allo Ionio. Bergoglio  “ha sottolineato come il tema del rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e l’esigenza di corrispondenti condizioni di espiazione della pena sia essenziale, spiegando che, quando la finalità del reinserimento dei detenuti viene trascurata, l’esecuzione della pena degrada a uno strumento di sola punizione e ritorsione sociale, a sua volta dannoso per l’individuo e la societàIl Signore – ha poi aggiunto il Pontefice – è un maestro di reinserimento: ci prende per mano e ci riporta nella comunità sociale”.

“Non crediamo che qualcuno abbia diffidato il Papa dal fare il suo dovere di uomo solidale con altri uomini, come noi abbiamo fatto, purtroppo per qualcuno, oggi come “Grillini Apriliani”, domani, forse, come Movimento Cinque Stelle di Aprilia”, concludono gli attivisti.

Melania Limongelli

 

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