Dopo la mozione respinta dall’Aula Consiliare, e presentata a firma dei consiglieri Porcelli, Bafundi, Romualdi e La Pegna, fuori le mura della Residenza Municipale, le realtà politiche della città iniziano a prendere posizioni nette difronte la questione Acqualatina.
“Interveniamo sulla questione dei rimborsi idrici, questione affrontata nell’ultimo consiglio comunale, poiché riteniamo che molto semplicemente con la mozione presentata dai consiglieri comunali Porcelli, Bafundi, Romualdi e La Pegna si chiedeva che i soldi versati al Comune dai cittadini di Aprilia, in questi dieci anni, per il consumo dell’acqua – dichiara Cosentino dei Cittadini Pentastellati – non sarebbero andati persi. Cosa, a nostro modesto avviso, giusta anzi doverosa per una pubblica amministrazione, invece ci ha stupito vedere la maggioranza e il Partito Democratico, oramai anche questo in maggioranza, bocciare quella proposta solamente perché bruciati sul tempo nel fornire una soluzione pratica che riguarda ben 7000 nostri concittadini“.
“Giovannini, vicesindaco della Giunta Santangelo, ha sottoscritto una mozione nella quale si chiede di istituire un conto vincolato nel bilancio: atto già fatto con una delibera approvata nel 2007, durante la giunta Santangelo quando lo stesso Giovannini era addirittura vicesindaco!!! La verità è che questi signori nutrono un fastidio fortissimo per non essere riusciti loro a mettere una bandierina, soprattutto il Pd sbeffeggiato in questi anni dal Comitato Acqua Pubblica per aver messo in piedi il baraccone della gestione degli impianti. Ed oggi non se ne comprende il comportamento quando in questi anni solo per questioni elettorali il Partito Democratico ha cercato di cooptare il Comitato Acquapubblica. Dall’altra parte non comprendiamo neanche l’atteggiamento della maggioranza di liste civiche: non si comprende il motivo per cui lascia la gestione nelle mani del comitato. Poniamo il caso che un cittadino dimentichi di fare la comunicazione di interruzione, ebbene lasciando le cose come stanno quel cittadino non è salvaguardato poiché non c’è al momento un atto del consiglio comunale che invita alla restituzione di quei soldi. Ciò che dice la corte dei conti, e che l’amministrazione comunale porta a sostegno delle sue ragioni, non fa legge, mentre a decidere è il consiglio comunale che nell’ultima seduta avrebbe fatto bene ad approvare la mozione di Porcelli, Bafundi, Romualdi e La Pegna“.
“Il conto infruttifero e vincolato non è mai stato aperto finora, nonostante durante la giunta Santangelo si era deciso di procedere in questo senso, per evitare che quei soldi fossero attaccati dal primo creditore, poiché l’amministrazione D’Alessio aveva ereditato una situazione debitoria alquanto importante e nel tentativo di risolverla aveva tenuto conto della difesa di quei soldi versati dai cittadini che protestavano contro Acqualatina. Anche se oggi i creditori del Comune di Aprilia si sono notevolmente ridotti, a seguito del pagamento di numerose fatture avvenute con il Dl 35, la scelta di non aprire un conto vincolato – così come fece l’ex assessore Chiusolo che difese invece le somme versate – resta a nostro avviso un indirizzo da seguire: inutile dunque aprire un conto a parte, restituiamo semplicemente ciò che non è nostro, diamo a Cesare quel che è di Cesare. Chi asserisce che quei soldi, ricordiamo un milione di euro e più, non hanno fruttato nulla finora alle casse comunali, o non sa oppure è in malafede: un milione di euro, questa è la cifra, mediamente ha abbassato l’anticipazione di cassa alla tesoreria comunale ed indubbiamente sono stati pagati meno interessi dal Comune grazie a questa entrata introdotta dai cittadini; ma quando si nega anche l’evidenza vuol dire che non si è in possesso di argomenti validi.Una giunta normalissima, che si rispetti, composta di persone con una conoscenza anche di base della politic,a avrebbe già conferito mandato con un atto formale, se non lo si voleva dal consiglio comunale, agli uffici per gestire tutto. A questo punto visto la delega di atti amministrativi concessa al comitato dell’acqua pubblica non rende alcuna garanzia verso la cittadinanza, se il Comune non si rende conto della serietà della questione e non si affretta ad impegnarsi nella pubblicazione tramite manifesti per la restituzione dei soldi versati dagli ignari cittadini e di chiudere questo conto corrente a questo punto inservibile ed inutile, non vogliamo che vengano ricalcolati gli interessi ma che si chiuda una volta per tutte questa vergognosa faccenda tutta apriliana“.
A conclusione della nota stampa, i Cittadini Pentastellati paventano la soluzione della sostituzione del Comitato: “Le forze politiche di opposizione sul territorio, i consiglieri comunali Carmen Porcelli, Giovanni Bafundi, Vincenzo La Pegna, e le rappresentanze del M5S e Primavera Apriliana provvederanno a loro spese a diffondere e pubblicizzare eventualmente sostituendosi al Comitato e all’amministrazione “pilatesca”. Rimane il dubbio e la poca trasparenza sulla gestione di questi soldi versati per il consumo idrico dai cittadini e senza che questi ricevano adeguata tutela da parte dell’amministrazione comunale che, anziché restituire l’indebito, delega il Comitato. Basta con questi metodi! Ripristiniamo la legalità e la correttezza!“.