Il Comune di Aprilia chiederà entro il prossimo 30 settembre di essere inserito nella rete SPRAR.
Il Sistema di Protezione dei Richiedenti Asilo e Rifugiati permetterà alla città di avere dei margini di manovra in ambito di accoglienza.
Come spiegato nella Commissione di questa mattina, grazie alla “clausola di salvaguardia”, il Comune potrà dare alcuni indirizzi invece che rifarsi solo alle direttive della Prefettura.
La quale, comunque, rimarrà depositaria del diritto di inviare sul nostro territorio il numero di migranti che riterrà necessario.
Secondo l’attuale legge, la capacità di accoglienza per ogni Comune viene calcolata assegnando un migrante ogni mille abitanti.
Dunque ad Aprilia si potrebbero ospitare poco più di duecento richiedenti asilo.
“Al momento – ha spiegato l’Assessore ai Servizi Sociali Eva Torselli – la nostra città ospita 128 migranti.
Con l’adesione allo SPRAR potremo avere dei margini di manovra, dei confini entro cui muoverci, senza dover accettare passivamente quanto impostoci dall’alto.
Ad esempio si potrà chiedere di limitare il numero delle assegnazioni, chiedendo la soglia massima di 24 migranti.
E poi si potrà di ricevere determinate tipologie di assegnazioni ed avere voce in capitolo sull’organizzazione dell’accoglienza“.
Non esiste ancora un vero e proprio progetto da presentare insieme alla domanda di ammissione allo SPRAR, ma solo delle linee guida.
Le quali sono state pensate anche vedendo l’attuale situazione che la nostra città vive.
L’ultimo caso è quello di Casello 45, dove
“legittimamente”
come sottolineato dallo stesso Assessore, la cooperativa Karibu ha deciso di ospitare quasi 70 persone all’interno dello stesso stabile.
Una situazione che sta creando dei disagi nella zona e, dunque, richiede un’immediata risposta.
“Sarà proposto un bando, in cui l’affidamento dell’ospitalità potrà non essere ad esclusivo vantaggio delle cooperative ma anche, magari, ai cittadini”.
Alla Commissione erano presenti solo due esponenti dell’opposizione: il Consigliere Vincenzo Giovannini ed il Consigliere Vincenzo La Pegna.
Se per il primo l’idea può essere ritenuta sostanzialmente valida, il Consigliere La Pegna non ha valutato positivamente la cosa.
Il nodo principale riguarda quali tipi di migranti andrebbero accolti:
“Lo SPRAR – ha sostenuto – non è la soluzione a tutti i mali.
Perché non dà garanzia che sul nostro territorio arriverebbero solamente persone in reale situazione di difficoltà.
La legge ci impone di accogliere chi scappa dalla guerra e chi si trova in situazioni particolarmente difficili.
Su questo nessuno obietta, è nostro dovere e siamo disposti a farlo.
Ma non è pensabile che si debba accettare qualsiasi migrante, pur se inviato dalla Prefettura.
Si deve fare in modo che arrivino solo quelli regolari, non che ci siano arrivi indiscriminati.
Siamo già un ricettacolo, e aderire allo SPRAR non dà garanzie in questo senso”.
Il Consigliere di opposizione ha anche ricordato le proteste di alcuni sindaci che sono riusciti a non ricevere imposizioni dalla Prefettura di competenza in fatto di accoglienza.
Una posizione che secondo l’Assessore Torselli non è sostenibile:
“La legge ci impone di accettare le decisioni della Prefettura, non possiamo sottrarci alle assegnazioni.
Sono dell’opinione che non siamo nelle condizioni di accogliere, ma non possiamo tirarci indietro.
Lo SPRAR è l’unica soluzione possibile per riuscire a gestire in modo parzialmente autonomo la questione migranti”.
La richiesta di inserimento nella rete SPRAR, comunque, non sarà oggetto di dibattito in Consiglio Comunale.
Il passaggio in Commissione, come spiegato in apertura dalla Presidente Michela Biolcati Rinaldi, si deve al fatto che
“l’argomento già in passato aveva riscosso molto interesse, dunque si è deciso di cercare il massimo coinvolgimento dei Consiglieri”.
L’atto, tuttavia, sarà ratificato dalla Giunta.
di Massimo Pacetti