Non si placa la polemica sulla differenziata iniziata dal Consigliere Carmen Porcelli.
Dopo la risposta dell’Amministrazione alle sue perplessità, il Consigliere affonda di nuovo il colpo:
“Attribuire la responsabilità del degrado o di un cattivo servizio agli “incivili” è l’ammissione di un fallimento.
Il ruolo di un sindaco non è quello di fare il maestro e dividere i cittadini tra buoni e cattivi, quelli civili ed incivili.
Ma risolvere i problemi.
Nell’ultimo triennio i progetti informativi denominati “porta a porta”, “differenzio anch’io” e “verso rifiuti zero” ci sono costati 300mila euro.
Quali sono i risultati?
Se non avessi mostrato, attraverso il video e le immagini di come avviene lo svuotamento dei mastelli in una zona della città, il sindaco non si sarebbe degnato, forse, neanche di prenderne atto“.
La risposta del sindaco – prosegue la Porcelli – è priva di logica.
Prima smentisce lo svuotamento promiscuo dei mastelli.
Poi poche righe sotto aggiunge che la notizia era vera, ma riferibile ad un solo condominio.
Poi, come spesso accade sul finire, ammette che era già a conoscenza dell’episodio, ma che la responsabilità è dei condomini incivili.
Allora mi chiedo, al di là delle mistificazioni, se il problema era noto – ammesso che il problema sia del condominio – come mai non è stato fatto nulla finora?
La raccolta differenziata è un obbligo, non un optional.
E per verificare se le regole vengono rispettate l’amministrazione deve controllare ed, eventualmente, intervenire.
Altrimenti parlare di inciviltà serve solo a coprire il proprio fallimento“.
Il Consigliere prosegue il suo intervento elencando i costi per la campagna informativa sulla raccolta differenziata:
“Il «porta a porta» è costato nel biennio 2015 – 2016 ben 70.180,18 euro.
Mentre dal 2013 al 2016 sono stati spesi per l’acquisto dei mastelli ben 67.7289,91 euro.
Il programma “Differenzio anch’io” dal 2013 ad oggi, 2017, è costato 41.207,6 euro, mentre per il progetto “verso rifiuti zero” 13.7051, 25 euro.
Senza contare i costi delle telecamere le cui immagini degli “sporcaccioni” sorpresi nel lancio libero sacchetto vengono offerte al pubblico ludibrio, con il risultato che sì e no ne avran ripresi cinque.
Insomma quasi un milione di euro per attivare questo servizio importante sicuramente, perché ridurre e differenziare i rifiuti contiene l’inquinamento e il ricorso a discariche ed impianti di trattamento.
Ma con risultati – stando a quanto ci riferisce l’amministrazione comunale – dubbi.
A fronte del 72%, dichiarato in un comunicato stampa, resiste uno zoccolo duro di “incivili”.
Quel che non si comprende in questa vicenda – prosegue l’esponente di Primavera Apriliana – è quale è il ruolo dei cosiddetti ispettori ambientali.
Otto sono stati confermati il 25 luglio scorso, i quali dovrebbero coadiuvare la Polizia Municipale nelle attività di educazione, prevenzione e repressione delle violazioni in materia ambientale.
Vorremmo capire chi ha prodotto gli ordini di servizio per autorizzare i dipendenti della Progetto Ambiente allo scarico indifferenziato.
E la segnalazione fatta al condominio per il conferimento scorretto.
Inoltre resto sempre in “dolce attesa” dei dati sugli incassi relativi alla vendita dei materiali raccolti.
Che ho provveduto a richiedere già due volte“.
La parte conclusiva del comunicato inviato dal Consigliere Porcelli prosegue con un attacco diretto all’Amministrazione.
Soprattutto per quanto riguarda il metodo con cui il Comune ha affrontato la questione dal punto di vista comunicativo:
“Rispetto all’intera vicenda – afferma la Porcelli – riscontro la solita arroganza di chi ricorre alla manipolazione comunicativa per delegittimare la denuncia di un consigliere comunale eletto.
E ciò nonostante la segnalazione fosse supportata da immagini fotografiche e da una ripresa video.
Chiedo allora al sindaco se quando egli definisce pubblicamente i cittadini di Aprilia evasori fiscali, ma solo alcuni mica tutti, lo fa per indurre chi paga a diventare evasore?
Ricordando sempre che chi vuole bene alla propria città non dovrebbe – ad esempio – consentire l’abbattimento indiscriminato di alberi.
O la costruzione di nuove case senza prevedere adeguati servizi.
Oppure dovrebbe preoccuparsi della pulizia e del decoro delle strade e dei parchi.
E di controllare il territorio dove proliferano sempre di più discariche a cielo aperto“.
di Massimo Pacetti