Il disappunto del Consigliere Porcelli dopo la bocciatura della sua proposta

Abbiamo incontrato il Consigliere di opposizione Carmen Porcelli all’indomani della bocciatura della sua proposta sul diritto di proprietà

Si è parlato tanto nei giorni scorsi della bocciatura “preventiva” alla proposta che il Consigliere Carmen Porcelli ha portato nell’ultimo Consiglio Comunale.

Abbiamo allora deciso di approfondire la questione con la diretta interessata, che ci ha ospitato concedendoci una lunga chiacchierata.

Consigliere la sua proposta sulla trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà era stata presentata prima del Consiglio Comunale.

E già in quella sede, non istituzionale, ne fu annunciata la bocciatura.

Cosa pensa di quell’episodio?

Un Sindaco dovrebbe avere un alto profilo istituzionale.

E grazie a quello si dovrebbe capire che non è corretto decidere il destino di una proposta del genere in una sede non istituzionale.

E, soprattutto, non si dovrebbe decidere di bocciarla senza averla nemmeno dibattuta.

È un gravissimo caso di “ignoranza istituzionale”, perché si è registrata anche una mancanza nei riguardi dei suoi stessi Consiglieri.

Così come è stato uno schiaffo al Consiglio Comunale.

La mia proposta è stata accettata dal Comitato del quartiere interessato, elaborata con dei professionisti del settore e presentata da un Consigliere Comunale.

Bollare come “ridicola” una proposta formulata in questo modo significa essere arroganti ed ignoranti istituzionalmente.

Mancando di rispetto a chi ricopre determinati ruoli.

La sua proposta mirava a far avere ai residenti del Quartiere Toscanini delle certezze sui fondi da poter utilizzare per migliorare le strutture a loro disposizione.

Secondo Lei perché non è stata presa in considerazione?

Forse perché alla maggioranza dà fastidio che una proposta arrivi dai membri dell’opposizione, perché mette in discussione le decisioni di chi governa.

Ma va ricordato: chi ha deciso di prendere la residenza a Toscanini ha avuto delle garanzie sui servizi.

Proprio dalla convenzione stipulata per far sorgere i palazzi in quel quartiere.

Cioè: tu vai a vivere li e ti ritroverai a disposizione determinati servizi.

Un esempio su tutti può essere la pista ciclabile.

Tanti lavoratori pendolai abitano lì, è chiaro che promettere una pista ciclabile che da Toscanini porta alla stazione è un progetto gradito a tutti.

Ma il progetto sono tre anni che viene interrotto e ripreso, senza che sia stato spiegato il motivo reale per cui non si porti a termine.

Destinare i soldi che arrivano dal riscatto del diritto di superficie in quel quartiere.

Per realizzare servizi in quello stesso quartiere non mi sembra un’idea campata in aria.

Non dare la certezza di come quei soldi verranno spesi significa metterli nel calderone delle entrate generali.

Utilizzandoli per qualsiasi cosa.

La cosa che mi preme sottolineare è che la mia proposta si concentra sulla creazione di un capitolo in uscita per questa voce.

Nel 2015, infatti, il bilancio proposto dall’Amministrazione prevedeva l’istituzione di un capitolo dedicato a questo tipo di entrate.

Ma non il capitolo di uscita.

Il Sindaco e l’Assessore al Bilancio hanno parlato della differenza tra le possibili entrate derivanti dalla sua proposta e gli investimenti messi in atto dall’Amministrazione nel quartiere.

La soddisfa come risposta?

È una sciocchezza.

Io non ho chiesto di utilizzare solo quelle entrate, ma di aggiungerle agli investimenti già previsti.

Non ho chiesto compensazioni.

Ma solo di istituire un capitolo in uscita per dare conto di come i soldi versati dai residenti vengono utilizzati dal Comune.

Hanno cercato di confondere le acque, anche se i cittadini che hanno seguito il dibattito hanno capito perfettamente la mia idea.

Si è cercato di sminuire la mia proposta, cercando di fare del bullismo politico.

Potevano approvarlo e prendersene il merito.

Se poi non lo avessero messo in pratica non sarebbe stata una novità.

Se andassimo sull’albo pretorio a controllare quante delibere non hanno mai avuto applicazione ne vedremo delle belle.

Non c’è chiarezza e non c’è trasparenza, chiedere ai cittadini di prendere sul serio chi ha questi atteggiamenti mi sembra un po’ troppo.

Se la maggioranza, come Lei stessa ha detto, si è allineata alla decisione del “capo”, dai suoi colleghi dell’opposizione PD escluso non ha avuto grande sostegno.

Alcuni Consiglieri, tra l’altro, non hanno nemmeno preso parte al dibattito uscendo dalla sala. Come ha interpretato questo atteggiamento?

Non vorrei mi avessero preso alla lettera dopo il Consiglio sulla Multiservizi (quando il Consigliere Porcelli disse “Dovete essere spazzati via tutti!”, ndr).

Parlando seriamente, francamente non saprei darmi una giustificazione al loro atteggiamento.

Magari non erano adeguatamente informati sulla proposta ed hanno preferito non parteciparvi.

Avrei apprezzato un loro contributo seppure in chiave negativa alla mia proposta, piuttosto che l’essere assenti dall’aula.

Il Consigliere Pistolesi ha motivato l’opposizione alla sua richiesta perché “settorializzare” entrate ed investimenti sul territorio segnerebbe una perdita del senso di comunità.

Cosa ne pensa?

Il Consigliere credo abbia voluto travisare la mia proposta.

Alla mia osservazione sul fatto che i membri della maggioranza non fossero liberi di decidere ma solo di seguire le indicazioni del Sindaco, il Consigliere Pistolesi ha cercato di buttare la palla su un altro lato del campo.

Finendo però per fare un clamoroso autogol.

Per concentrarsi su questa pagliuzza ha perso di vista la trave nei suoi occhi.

La maggioranza ha promosso le primarie di quartiere nelle ultime elezioni.

Uno dei Consiglieri che siede in Aula Consiliare è stato designato da questo tipo di iniziative.

Checché ne dica la maggioranza ci sono i Consiglieri di quartiere.

E poi ritengo che parlare di senso di comunità non abbia senso, soprattutto da parte di chi ha sempre voluto fare incontri quartiere per quartiere.

Le sue affermazioni sul fatto di rispondere solo alle indicazioni del Sindaco senza poter avere posizioni differenti ha suscitato alcune reazioni da parte dei Consiglieri di maggioranza.

Lei conferma questa sua impressione anche dopo le risposte che le sono state date in merito dal Consigliere De Maio?

Si tratta di una difesa d’ufficio.

Anche il Consigliere De Maio sa che la riunione di maggioranza per decidere sulla mia proposta c’è stata il martedì successivo all’assemblea in cui il Sindaco ne annunciò la bocciatura.

Credo che quella del Consigliere De Maio fosse anche una difesa della sua dignità personale.

Ma la mortificazione politica resta.

Quanto detto nei giorni scorsi dal Consigliere Caissutti fa emergere l’esistenza di due maggioranze, quella dei pugnalatori e quella dei sostenitori del Sindaco.

Quando parlo di dignità politica faccio un particolare riferimento al Consigliere Pistolesi e alla sua richiesta di revocare gli incarichi all’Avvocato Martini.

Visto che ciò non è accaduto, se ci fosse vera libertà di scelta non ci si sarebbe dovuti presentare in Consiglio, visto che quelle revoche non sono arrivate.

Il fatto di avere un “leader “ forte, anche ammettendo la poca libertà concessa ai Consiglieri, potrebbe essere comunque il punto di forza della maggioranza?

E, magari, anche un’idea che l’opposizione potrebbe far propria in vista della prossima tornata elettorale?

Il Sindaco Terra è una figura di raccordo tra le forze della sua coalizione, non c’è dubbio.

Se, come si vocifera, dovesse essere l’attuale Assessore Marchitti il prossimo candidato forse qualche lista lascerebbe la coalizione.

Va tenuto conto della situazione legata ai rimborsi legali, che ha un po’ rimescolato le carte.

Il Consigliere Caissutti ha già parlato di una corrente interna ed alternativa all’attuale Sindaco.

Credo che sia il fatto di amministrare il “potere” il collante che sta tenendo insieme l’attuale maggioranza.

Come strada da percorrere per le opposizioni vanno fatte alcune considerazioni.

È vero che ci sono dei pro in una figura forte di raccordo, ma ci sono anche dei contro.

Sarebbe auspicabile che in Consiglio ci vadano persone che auspicano un vero cambiamento per la città.

Ben venga, in questo senso, la figura di un leader.

Ma non un padrone.

Dovrebbe piuttosto essere la persona migliore per incarnare il progetto con cui ci si presenta alle elezioni.

di Anna Catalano e Massimo Pacetti

2 Responses to Il disappunto del Consigliere Porcelli dopo la bocciatura della sua proposta

  1. Carlos Primero

    La maggioranza doveva in qualche modo “punire” la consigliera Porcelli per aver smascherato il nostro beneamato ma lo sta facendo con l’impasto delle persone insicure. Perde sempre buone occasioni.

  2. Carlos Primero

    Sostituisci impasto con impaccio ma cambia poco visto che gli ingredienti sono di cattiva qualità

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