Il pericolo più immediato che corre l’Europa è quello della chiusura di stampo nazionalista.
È questo il senso dei concetti espressi dal gruppo “Articolo Uno” nell’incontro pubblico tenuto dal comitato provinciale del Movimento Democratici e Progressisti.
Grande spazio è stato dedicato all’intervento di Massimo D’Alema, uno dei fautori della nascita del nuovo soggetto politico.
L‘incontro è stato realizzato al fine di
“Parlare dei più scottanti temi internazionali e di Europa.
E, soprattutto, dei riflessi sull’economia del nostro Paese.
Le questioni internazionali ed europee sono al centro dell’odierno dibattito politico anche perché, in questi giorni, c’è stata a Roma la ricorrenza del sessantesimo anniversario della firma dei trattati fondamentali per la costruzione dell’Europa Unita.
Per affrontare i temi della globalità dell’economia e della gestione delle risorse ci sarà la riunione dei capi di stato a Taormina.
Attualmente – dicono dal movimento Articolo Uno – viviamo in un periodo di seria crisi internazionale.
La risposta non può né deve essere la chiusura nazionalistica.
Ma solamente internazionale.
Rifiutiamo l’idea populista di far rivivere i nazionalismi che hanno sempre danneggiato i popoli europei.
Ma non ci rassegniamo al fatto che l’Unione Europea venga identificata con le politiche liberiste scelte dal PPE che la governa.
Le idee che stanno alla base dell’Unione Europea non sono queste.
L’Europa unita fu sognata e inventata proprio nella nostra provincia, a Ventotene, da uomini di sinistra quali erano Altiero Spinelli e Ernesto Rossi.
I quali erano stati imprigionati per le loro idee da un regime populista e nazionalista.
Quello stesso populismo e nazionalismo a cui si ispirano gli antieuropeisti di oggi.
Massimo D’Alema ha affrontato in modo puntuale i nodi cruciali delle vicende internazionali ed europee.
Ed ha sottolineato il ruolo fondamentale dell’Europa nello scacchiere internazionale.
Proprio l’Europa, culla della civiltà occidentale, deve mettere in campo una politica per combattere la povertà e le disuguaglianze.
Temi questi che devono essere ancora la priorità della sinistra.
E devono esserlo a tutti i livelli, da quello locale a quello sovranazionale”.
Nella parte conclusiva del comunicato, gli attivisti del movimento affermano che il loro impegno sul territorio è volto all’aggregazione.
Per riavvicinare coloro che
“nel corso di questi anni sono stati allontanati e messi ai margini della vita politica da una gestione dei partiti del centro sinistra chiusa e praticata da pochi addetti ai lavori.
Non è un caso che dai 1295 tesserati dei Democratici di Sinistra e dei 350 tesserati del Partito Popolare Italiano, organizzazioni che hanno fondato del Partito Democratico, oggi ci si ritrova con poco più di 200 tesserati.
Ed appena due consiglieri comunali.
La situazione di oggi è la palese dimostrazione che anche ad Aprilia il vuoto di ideali e di azioni concrete ha ormai segnato in maniera irreversibile un’intera classe dirigente locale.
Priva di progetti e senza futuro.
Nelle nostre famiglie, nelle nostre associazioni, c’è una voce che attraversa, oltre gli steccati ideologici, gli strati sociali e professionali più diversi.
È la coscienza dei cittadini.
Il richiamo di una città che aspetta di ritrovare presto il senso della comunità da tempo smarrito.
Che vuole ritornare ad essere luogo di incontro di valori e progetti di coloro che vogliono ricostruire ciò che è andato perduto.
A queste persone, a queste famiglie si rivolge Articolo Uno.
Per ricominciare con un movimento pieno di ideali radicati nella nostra società.
Per vivere l’impegno sociale dentro la società.
Per iniziative di spessore pubblico, con metodi, linguaggi e temi all’altezza di una città che vuole tornare a crescere.
Una forza giovane – concludono dal movimento – capace di arrivare a tutti.
Senza chiedere a nessun compagno di viaggio di rinunciare al proprio bagaglio di ideali.
Capace di trasformare la diversità in idee forti”.
di Massimo Pacetti