Polveri sottili, polemiche di peso: il coordinatore apriliano di Noi con Salvini, Emanuele Campilongo, non digerisce la riposta ufficiale del Sindaco, accusato di vivere in “uno stato di rifiuto psicologico dalla realtà“. Una risposta che coinvolge anche, seppure non nominandola direttamente, al Consigliere Comunale Ornella Pistolesi.
“Dopo aver letto sulla stampa il balbettante tentativo di risposta da parte del Sindaco, riguardo l’evidente situazione dello stato di salute del territorio di Aprilia e dei suoi cittadini, siamo ormai certi che egli vive in uno stato di rifiuto psicologico dalla realtà. Come spesso gli succede di questi tempi, cercando di smentire quanto è sotto gli occhi di tutti i cittadini, crea delle “toppe” che sono molto peggiori del buco. Non serve a nulla sminuire la portata del fenomeno tumori ad Aprilia parlando genericamente di “accuse prive di fondamento” , “dati non preoccupanti” e di “allarme ingiustificato” poiché, i dati che lo inchiodano alle sue responsabilità non sono certo stati elaborati da un centro studi di Noi con Salvini“.
“Volutamente, egli dribbla con inaspettata agilità, tutti i nodi cruciali da noi denunciati, parlando solo – lui si genericamente – di polveri sottili quando, “rilevare i livelli del PM10 e non delle nano particelle è inutile. Inoltre, pensare che la pioggia faccia tornare il sereno sugli inquinanti è nascondere la testa e le responsabilità sotto la sabbia”, e non siamo noi a dirlo ma un esponente della Sua maggioranza. Inoltre, bisogna aggiungere che le famose centraline non effettuano la misurazione del PM 2,5 e non si riesce a trovare – sul sito apposito – la data del controllo taratura che va effettuata obbligatoriamente ogni anno. Ma la cosa che più sbalordisce e che il Sindaco, eludendo di rispondere al certificato aumento delle patologie tumorali nel nostro territorio, pensi che la migliore cosa da fare sia sminuire. Ci saremmo aspettati qualche risposta in merito all’aumento vertiginoso, avvenuto durante gli ultimi anni di gestione del territorio, di aziende legate al ciclo dei rifiuti, sull’inquinamento da piombo, sulle aziende a rischio rilevante, sui rifiuti sotterrati negli anni ’80 e 90’, sulla giungla dell’inquinamento elettromagnetico, sulla qualità dell’acqua che beviamo etc. etc. Invece, su questo c’è un assordante silenzio e artatamente si distoglie l’attenzione su cosa andrebbe realmente fatto cioè il blocco per trent’anni per le nuove autorizzazioni alla costruzione di nuovi impianti inquinanti, e l’avvio di una campagna fatta di spietati controlli sulle aziende esistenti sia dal punto di vista ambientale che burocratico e alla prima falla presente, chiedere l’immediata chiusura degli impianti non a norma. Il problema di Aprilia è il terribile cocktail di elementi inquinanti a cui i cittadini sono esposti, i numeri non mentono e non possono essere ignorati“.