Ė possibile firmare per l’abrogazione della legge Fornero al Comune di Aprilia. La riforma delle pensioni emanata dall’allora Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Elsa Fornero (ancora in vigore) assume caratteri di forte rigidità secondo gli esperti. Con il decreto “Salva-Italia” presentato il 4 dicembre 2011 viene accelerata la riforma del sistema pensionistico italiano, che prova a superare le differenze generazionali decise in precedenza passando ad un sistema contributivo pro-rata (in ambito previdenziale si intende la determinazione della pensione di vecchiaia utilizzando il metodo di calcolo retributivo fino ad una certa data ed il metodo di calcolo contributivo per le anzianità maturate successivamente fino al momento del pensionamento per tutti i lavoratori) che, secondo un rapporto dell’area attuariale dell’Inps, fornirà circa 80 miliardi di risparmio rispetto alle normative precedenti nel decennio 2012-2021. La riforma delle pensioni ha provocato il cosiddetto caso esodati in Italia: tale vicenda è stata al centro di controversie politiche e sociali, oltre che di scontri ideologici e sociali tra i sindacati dei lavoratori. Successivamente, la ministra ha annunciato un disegno di legge, diventato poi legge, sulla riforma del mercato del lavoro, gettando polemiche sulla modifica dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori.
La riforma mira ha dare importanza al contratto di apprendistato, che il lavoratore può rescindere in qualsiasi momento avendo tutte quelle garanzie di un qualsiasi lavoratore dipendente, ma all’azienda costa di meno. Il legislatore per evitare l’abuso di questo tipo di contratto ha introdotto una durata minima di lavoro con l’innalzamento del rapporto tra apprendisti e lavoratori qualificati. La riforma agevola il ricorso a contratti a tempo determinato agevolando l’azienda e allungando l’intervallo minimo che deve intercorrere tra un contratto e il successivo (60 giorni per contratti fino a sei mesi e 90 giorni per contratti di durata più lunga). Per i contratti a progetto si richiede che vengano indicati nel contratto il risultato finale che ci si attende dalla prestazione. La riforma semplifica le modalità di ricorso al lavoro cosiddetto accessorio (con pagamento mediante voucher); il ricorso alla associazione in partecipazione è ridotto ad un massimo di tre associati in azienda con la possibilità di determinare gli utili; infine, eliminate le modalità di lavoro intermittente. Inoltre prevede stage e tirocini, stabilendo il principio di congruo compenso degli stagisti. Ma quello che più non affascina anzi fa discutere e, tuttavia, sdegnare riguarda il licenziamento e la successiva modifica all’articolo 18 che ha introdotto per il lavoratore il possibile non reintegro anche se il licenziamento è avvenuto in maniera illegittima. Come tutte le riforme previdenziali di sistemi pensionistici gestiti a ripartizione, la riforma voleva garantire per un medio periodo la stabilizzazione della spesa pensionistica in rapporto al PIL. Nonostante l’entrata in vigore del metodo di calcolo contributivo a capitalizzazione simulata e l’innalzamento dell’età per il conseguimento della pensione di vecchiaia la situazione non è migliorata. Si va dunque verso una riforma delle pensioni 2014: lo scenario più probabile coincide dunque con una correzione graduale e mirata a risolvere alcuni dei nodi previdenziali più evidenti, con flessibilità e un istituto del prepensionamento, punti cardine del nuovo disegno riformatore. Detto ciò la legge Fornero è stata ritenuta inadeguata per il momento storico che l’Italia e il mondo stanno attraversando, per i lavoratori attuali e per quelli futuri… Insomma si tratta di un passo radicale di cui il popolo si deve fare carico andando per i Comuni di appartenenza a votare a favore dell’abrogazione della legge. Anche il Comune di Aprilia ha aderito ed è possibile firmare fino a venerdì 16 Maggio al 1° piano. Raccogliendo le fatidiche 500 mila firme in tutta Italia si può promuovere un referendum abrogativo per una legge che ci ha massacrati.
Melania Orazi