La Pegna: “Qualifiche inadatte e titoli millantati”

Il consigliere comunale riferisce poca attenzione e leggerezza da parte dell’Amministrazione nella scelta dei collaboratori

Incongruenze nella presentazione di titoli e qualifiche professionali tra i collaboratori telematici del comune sono state ravvisate dal consigliere Vincenzo La Pegna, il quale ha voluto dettagliare ogni minimo aspetto da lui scoperto; la situazione descritta è ricca di particolari poco chiari ed è frutto della sua attività di ricerca, a cui poi è seguita la successiva segnalazione all’Amministrazione, che ancora non avrebbe preso provvedimenti:
“La commissione trasparenza si era riunita il 2 Dicembre scorso, e mi sarei aspettato delle risposte concrete e veritiere sulla base di quanto dichiarato qualche giorno prima riguardo alla ditta individuale Galeota Claudio. La segretaria non ha smentito ne confermato le mie perplessità sulla probabilità che il diploma di laurea del soggetto fosse una dichiarazione di studi non autentica. Secondo poi la segreteria non è stata al passo con i tempi di legge, infatti al soggetto in questione era stata richiesta la PEC senza il DURC, sostenendo che non era previsto dalle normi vigenti, cosa non vera dato che la norma è stata aggiornata nel 2011/2012.
Nota dolente è tuttavia il titolo di studio. Il Sig. Galeota ha presentato un documento da cui si evince che ha conseguito una laurea con il massimo punteggio. La superficialità e la troppa leggerezza nelle decisioni non hanno consentito alla Segreteria Generale e all’Amministrazione di compiere una congrua scelta nella ditta a cui affidare il bando, fidandosi di un foglio non firmato e quindi non autentico. Dalle mie parole sono nati i fatti: anche io ho presentato in Segreteria un foglio identico, dove attesto di aver conferito un diploma di laurea in Ingegneria Informatica. Andando più a fondo ho confrontato un falso attestato di laurea con uno vero, illustrando alla segreteria le ovvie differenze. La segretaria – notando la falsa certificazione – ha preso tempo. Passati 4 giorni ancora nessuna risposta e il soggetto continua ad operare all’interno dell’Amministrazione. Ulteriore conferma di quanto annunciato nei giorni scorsi mi è stata data dall’Università La Sapienza, precisamente dalla segreteria della facoltà di Ingegneria, che Galeota Claudio “non ha mai conseguito alcuna laurea presso questa Università”. La Dott. ssa Palumbo si è attenuta scrupolosamente agli atti che sono arrivati dal Comune di Pontinia, ma nella stessa città Galeota ha lavorato ma come collaboratore di una ditta che ha tutti i titoli. Quindi non ha né PEC né DUC e nemmeno un titolo di laurea. Invito l’Amministrazione Comunale a mettere in campo tutto ciò di cui dispone, dalla possibilità di denuncia alla tutela legale.”

la pegna 1

Dopo aver preso atto della situazione precedentemente descritta, il consigliere di Aprilia Valore Comune ha voluto continuare nella sua esposizione, fornendo altri ragguagli su collaboratori – a detta dello stesso La Pegna – non qualificati per mansioni lavorative specifiche ed impegnative:

“Altra nota dolente è quella che riguarda un collaboratore del Sig. Galeota, Michelazzo Daniele. Dalle carte risulta che lo stesso si occupa di riparazione stampanti, fax ed hardware in genere, ma dalle stesse si evincono anche lavori ben più complessi adatti però ad una persona che dovrebbe avere ben altri requisiti. Evidenzio quindi un livello di disattenzione veramente notevole da parte della giunta, in quanto secondo la Camera di Commercio il soggetto in questione dovrebbe essere titolato a fare solo un certo tipo di mansioni circoscritte; con questo non voglio giudicare né l’uomo né il professionista si intende, ma ovviamente l’incongruenza è palese.
Al Sig. Michelazzo sono stati affidati incarichi di notevole complessità e remunerazione, tra cui la riparazione di un Server particolarmente elaborato che avrebbe dovuto richiedere la manutenzione da parte di una squadra di tecnici informatici altamente qualificati; stessa cosa vale per un incarico avuto all’Ufficio Tributi, dove ancora una volta la complessità del lavoro va oltre le competenze di semplice tecnico dell’hardware. L’impegno di spesa del Comune di 29 mila e 500 euro a sostegno di questo intervento è assolutamente fuori luogo visto quello che ho citato pocanzi. Risulta inoltre una spesa di oltre 2 mila euro per un acquisto fatto su MEPA (Mercato delle Pubbliche Amministrazioni), ma al controllo della lista MEPA a me non risulta. Chiedo all’Amministrazione di provvedere immediatamente nel più breve tempo possibile a fare chiarezza, perché la spesa totale è di quasi 100 mila euro ma di miglioramento nei servizi internet non vi è ombra.”

Melania Orazi

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