La sinistra apriliana vuole riunire le forze

I partiti della sinistra apriliana rivendicano la vittoria del “No” al Referendum. Ma lamentano scarsa unità tra le varie forze politiche

Si parla ancora del Referendum negli ambienti della sinistra apriliana.

Ma, a fianco della soddisfazione per l’esito della consultazione, c’è anche da riscontrare la scarsa unità delle forze politiche.

Un comunicato congiunto di Rifondazione Comunista e Sinistra Anticapitalista Aprilia si concentra proprio su questi due aspetti.

“Trascorsi ormai alcuni giorni dal voto referendario, esprimiamo la nostra soddisfazione per la vittoria del NO.

E ringraziano tutti e tutte coloro, a partire dalle forze politiche, sindacali, sociali e associative per arrivare alle singole adesioni, che in questi mesi hanno animato il Comitato per il NO di Aprilia.

Detto questo, è doveroso fare un bilancio generale su come a sinistra questa campagna referendaria si è dispiegata nel territorio cittadino.

Constatiamo con amarezza come questa campagna abbia evidenziato forti criticità.

Queste si sono registrate all’interno della componente politica e associativa della sinistra.

Tali questioni devono essere analizzate al di là del risultato ottenuto.

Anche e soprattutto per una prospettiva futura di lavoro politico.

L’incapacità di lavorare unitariamente nel territorio è dipesa dall’indisponibilità, a vario titolo, di ANPI, Possibile e Sinistra Italiana di costituire un unico comitato referendario.

In particolare, non abbiamo condiviso la scelta di ANPI di dar vita a un comitato civico.

Si è trattato di una soluzione aperta solo  ad adesioni a titolo personale ed individuale, con esplicita preclusione alle formazioni organizzate.

Questa è apparsa come una incapacità a riconoscere l’eterogeneità politica e sociale delle forze in campo a sostegno del NO.

Come organizzazioni politiche abbiamo rivendicato, e lo ribadiamo con forza ancora oggi, la nostra legittimità a partecipare alla campagna referendaria con le nostre strutture.

Ed abbiamo sottolineato l’importanza di convogliare sotto un unico comitato tutte le strutture politiche, sindacali e associative.

Nonché singoli aderenti, impegnati per il referendum.

Questa prospettiva di lavoro unitario è stata respinta, ma ancor più grave è stato il rifiuto di parlarne e di discuterne apertamente.

In sei mesi di campagna referendaria e a seguito di svariati inviti per un confronto non siamo riusciti ad avere una interlocuzione diretta con l’ANPI e le altre forze in campo”.

 

Le proposte per creare un fronte unito

Le due forze politiche non rinunciano, però, all’intento di creare un fronte unito a sinistra.

Ripartendo da quanto non riuscito nella campagna per il referendum dello scorso 4 dicembre per provare a cambiare le cose:

“Avevamo proposto anche coordinamento delle iniziative tra i vari comitati esistenti

Questa chiusura, per di più durante una campagna di così grande importanza, mette in risalto l’irresponsabilità dell’ANPI locale.

La quale, invece di essere elemento unificante all’interno di un unico comitato, ha scelto di spaccare il fronte referendario del NO.

Mentre Possibile e Sinistra Italiana sembrano non aver compreso l’importanza delle questioni in campo.

La prima ha preferito organizzare iniziative autonome.

Mentre la seconda è rimasta totalmente assente dalla campagna referendaria.

Riteniamo che, con queste premesse, sia difficile trovare modalità di confronto e di lavoro congiunto con le restanti forze politiche della sinistra cittadina.

Riteniamo altresì che, a seguito del comportamento dell’ANPI locale, sia necessario ripensare anche un intervento antifascista sul territorio al di fuori di tale struttura associativa.

Poiché non è stata in grado di riconoscere gli interlocutori con cui condividere un lavoro unitario in difesa della Carta Costituzionale.

Anzi, si è posta in contrasto proprio con la Costituzione.

La quale, all’art. 49, riconosce proprio nei partiti la forma privilegiata di partecipazione dei singoli alla vita pubblica.

Rifondazione Comunista e Sinistra Anticapitalista Aprilia nei prossimi mesi costruiranno iniziative di carattere politico.

Queste saranno finalizzate a ribadire un NO sociale nei confronti delle controriforme degli ultimi anni.

Riteniamo infatti che l’opposizione alle politiche economiche e sociali di questo governo, e dei governi precedenti, siano l’altra faccia della medaglia dell’attacco ai diritti e alla democrazia.

In parte abbiamo scongiurato questi pericoli con la vittoria del NO al referendum costituzionale.

L’obiettivo è costruire un ampio fronte di lotta per la riconquista dei diritti ormai perduti sul lavoro, sulle pensioni, sui servizi sociali (sanità e scuola in primis).

Così come denunciare i processi di privatizzazione in atto e le missioni di guerra camuffate da “missioni umanitarie”.

Questi sono solamente alcuni dei temi politici che nei prossimi mesi porteremo all’attenzione pubblica.

Su questi temi, invitiamo tutti e tutte coloro interessati, ad un lavoro unitario.

Auspicando possibili collaborazioni e convergenze con le forze sociali e politiche del territorio”.

di Massimo Pacetti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *