“Arriva in discussione il consuntivo 2019 e con esso la Ragioneria del Comune di Aprilia certifica un disavanzo complessivo di oltre 28 milioni di euro: questo il dato messo nero su bianco nella relazione, appena approvata in Giunta dall’amministrazione Terra; un dato che, peraltro, potrebbe anche salire se la poco attendibile ipotesi di un contenzioso di soli 50 mila euro non si realizzerà, visti i recenti esiti di molte controversie che vedono l’ente soccombere.
L’asticella arriva a quei 28 milioni di euro per effetto di scelte amministrative compiute dall’amministrazione Terra e che appaiono alla luce dei fatti assai discutibili. Infatti, riprendendo le parole dello stesso Dirigente alle Finanze “tali scelte andavano ponderate più adeguatamente negli esercizi precedenti al fine di evitare il rischio di rinviare oneri all’esercizio 2019” con la conseguenza che ai già pochi servizi erogati a breve si prepara un nuovo intervento per recuperare subito 2 milioni di euro già nei prossimi giorni con una prevedibile stangata sul fronte fiscale.
L’incapacità dell’attuale amministrazione ha un pesantissimo risvolto politico visto che, per i prossimi 15 anni, chi si avvicenderà alla guida della nostra città dovrà recuperare un debito pesantissimo che l’attuale Giunta Terra ha prodotto e non è stato in grado di recuperare. La questione non è di un semplice tecnicismo, piuttosto è di natura politica visto che è l’incapacità a gestire le entrate comunali la causa principale di questo “disavanzo”, pericoloso per tutti noi, di cui si prende atto dopo quasi quindici anni di amministrazione. Il settore tributi è stato oggetto di continui provvedimenti di esternalizzazione della riscossione che, anziché portare benefici, hanno solo generato inefficienze se si tiene conto che tra Imu e Tari a fronte di 27 milioni di avvisi di accertamento sono stati riscossi solo 2,4 milioni ovvero un misero 8%.”.
Questo ciò che afferma il PD Aprilia circa il bilancio in passivo accumulato dal Comune di Aprilia.
“Ancora, politica e non tecnica è la scelta di salvare gli equilibri di bilancio utilizzando i proventi derivanti dai permessi a costruire per ben 800 mila euro, denaro che i cittadini delle periferie avrebbero voluto vedere investiti nella realizzazione di opere, come fogne e depuratori, che anche questa volta non verranno realizzate.
Politica e non tecnica è la scelta di smembrare l’ASAM in nome di una riduzione dei costi che non si è vista che al contrario si è tradotta in un aumento delle spese. Così se negli anni passati per la gestione dei servizi sociali, del tecnologico, del verde urbano e del cimitero la spese era pari a 6,5 milioni di euro, oggi dopo il passaggio alla PROGETTO AMBIENTE del verde urbano e del cimitero la spesa 8 aumentata di ben 800 milioni di euro, il tutto a carico del cittadino apriliano che onestamente paga le tasse comunali.
Infine, il grande deserto delle opere pubbliche realizzate solo grazie ai fondi statali riconosciuti negli ultimi anni in relazione al numero di abitanti del nostro Comune e senza la necessità di partecipare ad alcun bando come qualcuno vuol far credere. In altre parole, i 28 milioni di disavanzo che fanno del nostro comune uno dei più indebitati tra le amministrazioni comunali, non sono la conseguenza di un “tecnicismo giurisprudenziale” che si accanisce sulla nostra città ma gli effetti della gestione politica del Sindaco Terra, che sta sempre di più affondando Aprilia.”