Il 2014 ci ha chiuso la porta in faccia, il 2015 spalanca le porte come una retroguardia zemaniana.
Cosa contraddistingue l’anno passato da quello che verrà? Per non farci sopraffare dall’inquietudine, invece di presentare un bilancio consuntivo, senza presunzione, sarebbe opportuno però presentare un bilancio previsionale sul 2015.
L’anno che verrà si presume sia molto interessante, a detta di molti, rivoluzionario. Anche per Aprilia sarà così? Chissà.
Si avvicina lo scoccare del secondo anno per l’Amministrazione Terra, quale giudizio darebbero gli apriliani? Positivo o Negativo? Ai posteri l’ardua sentenza.
Il discorso di fine anno illustrato dal primo cittadino evidenzia un stato dell’arte più che positivo, anche se resta il nodo in gola da sciogliere per il clamoroso flop alle elezioni provinciali.
Come si presenta l’anno che verrà invece?
L’attivismo più che positivo dell’opposizione farebbe presagire, per i prossimi 12 mesi, vere e proprie battaglie ma anche tirate di orecchie, conseguenza di future e probabili “distrazioni” da parte della maggioranza. Tuttavia quale potrebbe essere il loro ruolo se non questo?
Tanti gli argomenti da affrontare e i nodi da sciogliere per questa amministrazione.
Di seguito le aspettative future, i progetti da terminare e il sogno nel cassetto del primo cittadino Antonio Terra, con la speranza di risollevare le sorti della città:
“I progetti per il 2015 sono tanti, porteremo a termine le opere già iniziate, in particolar modo i lavori legati al finanziamento Plus, tentando di consegnare nel più breve tempo possibile l’asilo nido, le cui operazioni si stanno svolgendo a pieno regime e con i tempi prefissati.”
Tante sono le opere inserite nel vasto progetto del Plus Aprilia Innova, i cui interventi ricadranno nei quartieri interessati dai finanziamenti dei fondi europei, dove sono attualmente in fase di realizzazione il primo asilo nido comunale appunto e la serra fotovoltaica (in Via Giustiniano), nonché sono in corso i lavori di ammodernamento del Giardino dei Sorrisi (nell’area compresa tra le Vie Giustiniano, Moro e Diocleziano). La realizzazione di campi da gioco si è ritenuta opportuna, in adiacenza all’asilo nido e della serra fotovoltaica, per creare nuovi spazi destinati allo sport e alla vita sociale.
“Grande nostro cruccio – continua il Sindaco – è terminare la diffusione della raccolta differenziata e dare respiro anche alle borgate, con il proseguire dei progetti destinati proprio alle zone periferiche della città. Stiamo attraversando un periodo di forte crisi e per questo l’Amministrazione non è in grado di offrire ancora risposte concrete nei confronti della comunità; i sindaci sono rimasti soli a fronteggiare questo enorme problema.
Anche quest’anno e per il terzo di fila è stato inaugurato il “Centro Emergenza Freddo”, e la maggior parte dei ricoverati sono apriliani: famiglie bisognose di un focolare dove riscaldarsi e mangiare un piatto caldo.”
Il sogno nel cassetto del nostro Sindaco: “Risanare, per quanto possibile, lo scenario di crisi che attanaglia Aprilia, o almeno risollevare le sorti di una speranza andata perduta.”
I primi propositi del 2015?: “Immediatamente dare spazio all’estensione della raccolta differenziata nel centro urbano e risanare le borgate. Ma questo dipenderà molto dai finanziamenti che riceveremo: infatti proprio pochissimi giorni fa, la Cassa Depositi e Prestiti, ha elargito un finanziamento di 2 milioni e mezzo di euro.”
Pieno di aspettative future il discorso del Sindaco Antonio Terra, il quale auspica per Aprilia un ritorno alla vita. Un discorso sicuramente adeguato a quanto egli possiede in termini economici, per far fronte ai desideri espressi e sogni nel cassetto. Ma ogni discorso possiede parallelamente un “anti-discorso”, come dice Saviano in contrapposizione alle belle parole di fine anno del primo ministro Matteo Renzi. Ossia, ripensare al 2014 e comprendere quali siano stati i passi falsi di questa Amministrazione e proprio da li ricominciare: comprendere gli eventuali insuccessi (se ci sono stati) e risollevare le sorti della cittadinanza.
Melania Orazi