Prosegue la battaglia dell’ex Consigliere Comunale Carmen Porcelli contro Rida Ambiente ed i rapporti dell’azienda con l’attuale Sindaco Antonio Terra.
Già a partire dalla campagna elettorale di cinque anni fa, la leader di Primavera Apriliana mise in evidenza i rapporti del capo della coalizione civica con il patron Rida Fabio Altissimi.
Ora, con lo scoppio della bufera sull’arrivo dei rifiuti da Roma, la miccia si è riaccesa.
Questo perché si è tornati a parlare dell’ampliamento concesso all’azienda di Via Valcamonica, che ha comportato un maggiore quantitativo di conferimenti:
Non posso non riflettere sulle affermazioni di chi si dice contrario a una concessione di maggiori quantitativi alla società di via Valcamonica – sottolinea l’ex Consigliere – e dall’altra parte si fa finanziare una campagna elettorale.
Nel 2012 il consiglio comunale ratificò la variante urbanistica con la quale si dava l’ok all’aumento di quantitativi di rifiuti presso l’impianto in questione.
Ebbene in quella occasione il sindaco definì quella una opportunità imperdibile per la città, perché Aprilia avrebbe avuto nuove possibilità di crescita e il comune incassato il benefit ambientale.
Crescere per diventare un polo di lavorazione di rifiuti può essere una idea di sviluppo condivisibile o meno (salvo poi rimangiarsela annunciando la discesa dei “giubbotti” e le barricate).
Ma, mi chiedo, perché il sindaco di Aprilia ci ha impiegato due anni per ricalcolare il benefit che da questo torno di tempo l’azienda non versa nelle casse comunali?
Insomma bisogna credere a chi sostiene di essersi detto contrario all’aumento dei rifiuti presso quell’impianto per poi farsi finanziare la campagna elettorale?
Ma non è solo un attacco politico, quello portato dalla Porcelli.
L’ex candidata Sindaco pone sotto la lente di ingrandimento anche la capacità di lavorazione della Rida Ambiente, riproponendo un verbale del 2017 redatto dall’Arpa.
Secondo l’agenzia di monitoraggio ambientale, infatti, la Rida non sarebbe stata in grado di lavorare con sufficiente qualità i rifiuti conferiti:
Dal verbale redatto il 2 agosto 2017 – precisa l’ex Consigliere – emerge che l’impianto Rida non riesce a raggiungere le percentuali di produzione Cdr/Css che – secondo le migliori tecniche possibili – dovrebbe raggiungere.
Allo stesso modo, raggiunge una percentuale di scarto molto elevata rispetto a quanto dovrebbe raggiungere un impianto di tale tecnologia.
Quindi lo sforzo dei cittadini di Aprilia è mal riposto dalle successive lavorazioni.
Un’accusa grave che, finora, era rimasta sottaciuta.
Ma che ora, con tutta probabilità, riporterà i riflettori sull’azienda, anche in vista del rinnovo AIA previsto per il 2020.
di Massimo Pacetti