“La differenza tra chi ha una visione di lungo periodo della politica e dell’amministrazione di un importante centro come Aprilia, e chi dopo anni di chiacchiere e di lassismo,è abissale.
Alcuni sepolcri imbiancati che recentemente hanno avuto anche il coraggio di pontificare, dovrebbero invece fare mea culpa.
E proseguire il loro silenzio visto che nessuno rimpiange l’epoca della loro attività.
L’assurda decisione di liquidare la Multiservizi è la ciliegina sulla torta della gestione della coalizione finto-civica.
Coalizione che dal 2009, non ha fatto altro se non chiacchiere e danni al tessuto economico e ambientale della città.
Ciò che non sono riusciti ad ottenere convincendo sindacati, maestranze e cittadini ora provano ad ottenerlo gettando alle ortiche un’azienda.
La quale, seppur straordinariamente migliorabile e con tanti lati oscuri, rappresenta l’unico esempio di struttura al servizio del cittadino.
Operativa e interamente pubblica.
L’Amministrazione Terra è dal 2009 che governa e non ha avuto il coraggio di metter mani seriamente.
Invertendo la rotta, poiché l’unico suo vero obiettivo era la privatizzazione dei servizi a discapito degli interessi della collettività.
Infatti, questa scelta comporterà sia per le casse pubbliche e sia per le tasche dei cittadini enormi ulteriori sacrifici.
Bisogna poi ricordare che il famoso debito dell’Asam è interamente verso l’Inps e quindi verso lo Stato.
Per mancati versamenti contributivi fatti dagli amministratori e dai politici e non certo dai dipendenti che sono gli unici a dover essere salvaguardati.
Non comprendiamo con quale faccia alcuni presunti tecnici, si permettono di dettare le strategie nonostante anch’essi siano pesantemente invischiati nel mancato risanamento dell’azienda.
L’Asam è stata utilizzata sin da subito dalla politica come bad company.
Trasferendo ad essa tutto ciò che non produceva utile lasciando alle ditte esterne i lavori che portavano guadagni.
Nonostante ciò la Multiservizi ha gli ultimi bilanci addirittura in attivo o in pareggio.
Ma la si vuole chiudere.
Non per il peso dei debiti ma per volontà politica.
L’Amministrazione è stata mossa dalla “voglia di sbagliare”.
Per arrivare ad altre soluzioni e situazioni molto gradite a chi, stando alla scadenza della propria esperienza ammnistrativa, si vede costretto a fare “il sacco di Aprilia” prima che il tempo scada.
Ma ora circa 250 dipendenti vivono in uno stato di paura mista a rabbia.
Mentre coloro che sono i responsabili le stanno provando tutte per fare la figura dei salvatori della patria.
Giustizia e logica vorrebbe, che fossero messi sul banco degli imputati.
Nessuna soluzione ai danni della città, nessuna soluzione ai danni dei dipendenti.
Ma siano i dirigenti e i politici che hanno amministrato città ed Azienda in questi anni a pagare.
Basta soluzioni tampone sulla pelle dei cittadini“.
di Anna Catalano