I passi necessari a rendere effettiva la liquidazione dell’Asam sono stati da poco ufficializzati.
Il Consigliere di Primavera Apriliana Carmen Porcelli, però, non è convinta siano quelli giusti.
Come membro dell’opposizione chiede infatti alcuni chiarimenti in merito a tre questioni.
La prima riguarda la nomina dei liquidatori:
“Con la delibera n. 83 del 16 marzo 2017, l’Amministrazione ha proceduto all’atto di nomina del collegio dei liquidatori dell’Asam.
Daniele Giuncato, presidente del collegio, Maurizio Loreto Ottaviani e Davide Di Battista.
L’ufficializzazione della nomina di Giuncato, professionista già noto per precedenti incarichi conferitigli dal Comune di Aprilia, aveva già fatto muovere qualche interrogativo.
È del tutto evidente – sottolinea il Consigliere – il conflitto tra le due posizioni di Giuncato.
Indicato dal Comune quale arbitro nella vicenda delle fatture n. 39 e n. 40, oggetto di un mio esposto.
Proprio lui dovrà stabilire se l’Asam ha diritto a pretendere il pagamento degli oltre 3 milioni di euro.
La nomina di presidente del collegio dei liquidatori gli impone di intervenire per salvaguardare l’integrità del patrimonio sociale per poi pagare i debitori.
Due incarichi che stridono tra loro”.
Il secondo interrogativo della Porcelli parte da lontano:
“Con la delibera n. 29 del 2011 – ricorda il Consigliere – sono stati approvati i bilanci Asam dal 2003 al 2010.
E sono anche stati stabiliti gli indirizzi per la riorganizzazione dell’azienda e dei servizi erogati per conto del Comune di Aprilia.
Viene dimenticato un particolare non di secondaria importanza.
E cioè che con un’altra delibera, la n.89 del 21 dicembre 2010, il Comune di Aprilia aveva deciso di procedere alla trasformazione di Progetto Ambiente Spa in società mista tramite la selezione, quindi una procedura ad evidenza pubblica, di un socio privato a cui conferire specifici compiti operativi.
Pertanto nella stessa delibera si decideva di accorpare l’affidamento del servizio di igiene ambientale, tenuto conto della possibile complementarietà gli interventi di manutenzione del verde, ed i servizi cimiteriali da effettuarsi nell’ambito della procedura di trasformazione di Progetto Ambiente srl in società mista.
Nonché di aggregare i servizi di asfaltatura e segnaletica, di gestione dei parcheggi, di pulizia e di manutenzione idraulica e termica.
Su questo ultimo punto – sottolinea la Porcelli – ho chiesto conto al Sindaco e alla Giunta in Consiglio Comunale.
Ma nessuna indicazione precisa in tal senso è arrivata da parte loro.
Lasciando a mio avviso aperto un pesante interrogativo anche sul futuro dell’azienda che gestisce la raccolta e lo smaltimento per conto del Comune di Aprilia.
Ieri il dirigente del settore Finanze ha inviato alla dirigenza della Asam e della Progetto Ambiente una richiesta di dati per l’avvio del processo di trasferimento dei servizi inerenti la manutenzione del verde pubblico e il supporto alla riscossione della tassa sui rifiuti.
In ragione di ciò mi chiedo, e chiedo per l’ennesima volta al sindaco Terra: è stato o non è stato realizzato un piano di razionalizzazione delle aziende municipalizzate?”.
L’ultimo punto su cui il Consigliere Porcelli concentra la sua attenzione riguarda l’ormai famigerata relazione del Mef sull’Asam.
Un documento a cui, per quanto afferma la portavoce di Primavera Apriliana, non è stata ancora data una risposta chiara:
“Mi chiedo cosa ne è stato delle controdeduzioni da inviare al Mef sulla relazione dell’ispettore che ha evidenziato venti irregolarità nella gestione della Asam.
Nonostante sulla questione si sia riunita anche una commissione finanze nel mese di gennaio, ad oggi non siamo venuti ancora in possesso della documentazione.
Lecito chiedersi: ma è stata predisposta ed inviata la relazione contenente le controdeduzioni?
Infine mi auguro che quanto prima – conclude la Porcelli – il presidente della Commissione Trasparenza venga in possesso della documentazione richiesta sulla Asam.
Comprese le fatture pagate per il settore sociale.
Poiché è necessario scandagliare i conti dell’azienda in tutti i suoi settori di competenza.
E questo al fine individuare le criticità ed eventualmente il cattivo impiego di risorse.
Troppe cose si danno per scontate, mentre non si riflette sul destino di oltre 220 dipendenti”.
di Massimo Pacetti