L’onorevole Trano attacca il sindaco Terra sulla costituzione di parte civile nel processo Gangemi.

Il deputato del M5S Trano attacca il primo cittadino di Aprilia in merito alla lunga attesa per la decisione riguardante la costituzione di parte civile nel processo Gangemi.

“Dopo il consiglio comunale di Aprilia – riferendosi alla seduta del 24/09 – non rimane altro che riflettere sulla disarmante pochezza della politica locale in provincia di Latina. Tra pochi giorni scade infatti il termine per poter presentare la costituzione di parte civile nel processo Gangemi e l’amministrazione comunale di Aprilia, nonostante sia contestata l’aggravante con metodo mafioso, non ha ancora compiuto alcun atto concreto per rappresentare direttamente in sede giudiziaria l’onta subita da un’intera cittadinanza, irrimediabilmente lesa da episodi criminali” attacca il portavoce del M5S alla camera.

“È paradossale – prosegue l’onorevole – come stiano giungendo al tribunale richieste di costituzione da parte di enti ed associazioni, mentre l’amministrazione Terra ancora tentenna. Qui non si tratta di strumentalizzazione politica – la verità sarà accertata dal processo penale – ma semplicemente di dire da quale parte si intende stare. Non basta trincerarsi dietro la commissione Affari Generali, la Giunta prenda una posizione chiara ed inequivocabile in un processo in cui i giudici sono chiamati ad individuare i responsabili di episodi gravissimi. Bene hanno fatto i consiglieri Zingaretti e Giusfredi insieme a tutta l’opposizione ad incalzare il sindaco perché entro il 1° ottobre prenda una decisione. L’ignavia in questo caso vuol dire avallare il disegno di chi vuole abbattere lo Stato e le sue istituzioni. Parlare di legalità e poi non supportare fino in fondo in modo convinto l’operato delle forze dell’ordine, vuol dire vanificare il lavoro di chi cerca faticosamente di risalire la china dell’illegalità che sta sommergendo un intero territorio. Mi auguro pertanto che il sindaco e la sua giunta ci pensino bene prima di fare una scelta – o meglio una ‘non scelta’ – del genere”.

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