“Il “si” della Regione Lazio alla realizzazione del mega parco fotovoltaico a Casalazzara (località Quarto delle Scalette) su un terreno destinato all’agricoltura è una sconfitta – l’ennesima, immeritata – per tutta la Comunità apriliana. Parliamo di un parco fotovoltaico che si estenderà per 60 ettari, con 96 mila moduli a disposizione. Cifre enormi.” Commentano Roberto Fiorentini di Europa Verde Aprilia e il consigliere d’opposizione Davide Zingaretti.
“Un enorme consumo di suolo, che andava impedito: i pannelli fotovoltaici vanno installati su strutture già esistenti (come i capannoni industriali, le serre o le abitazioni) e non a terra. In questa direzione sembra muoversi il nuovo Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) del Lazio, e non si capisce quindi il perché del via libera regionale ad un parco così impattante sul territorio.” Proseguono nella nota.
”Non va dimenticato infatti che oltre alle dimensioni spaventose l’impianto prevede l’utilizzo di sostanze potenzialmente inquinanti e infiammabili: il nostro territorio ha già tanti siti sottoposti a normativa Seveso, non ne serviva sicuramente un altro. La Regione Lazio e il Presidente Zingaretti – dopo l’arrivo dei rifiuti romani ad Aprilia e non solo – hanno ancora una volta inferto un duro colpo alla nostra Città e alla sua Comunità. Tanto più che l’energia prodotta servirà i Comuni di Ardea e Pomezia, che distano soltanto 200 metri dal sito dove verrà installato il parco fotovoltaico, e non Aprilia. Ed è proprio qui la grande mancanza dell’Amministrazione: mentre il Comune di Ardea aveva provveduto a porre un vincolo sui propri territori limitrofi, la nostra Amministrazione in 11 anni di governo non ha provveduto a porre nuovi vincoli paesaggistici e ad aggiornare il proprio Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES).”
“Ora, come sempre, l’Amministrazione e il Sindaco Terra scaricheranno la colpa sulla Regione Lazio, rea di non aver ascoltato il parere contrario del Comune di Aprilia e della Soprintendenza ai Beni Culturali alla realizzazione dell’impianto. La Regione Lazio e il governatore Zingaretti hanno sicuramente la loro responsabilità, ma l’Amministrazione si è limitata a fare il minimo indispensabile, senza mettere in atto negli anni precedenti quegli strumenti che avrebbero oggi salvaguardato il nostro territorio da progetti di questo tipo, fortemente impattanti e inaccettabili per chi ha a cuore il Verde e quindi la Salute della propria Comunità.” Denunciano il movimento e il consigliere, che lanciano l’appello:
“Cultura, Verde e Cultura del Verde non trovano casa nell’Amministrazione Terra. È proprio dalla Cultura, dal Verde e dalla tutela dell’Ambiente invece che la nostra Città ha bisogno di ripartire, per guardare al futuro.”