Tornano in auge nel dibattito politico apriliano i regolamenti sull’immissione fumi in atmosfera.
Noi con Salvini ed Aprilia in Prima Linea contestano all’Amministrazione di non aver ancora approvato le nuove norme per tutelare la salute dei cittadini.
Un’accusa diretta e fatta senza giri di parole:
“Sono anni – scrivono Emanuele Campilongo e Sabrina Esposito Montefusco – che si lamenta l’assenza di un regolamento sul tema dell’immissione fumi.
Questa Amministrazione non si è mai fatta carico di far rispettare il DPR 74, che regolamenta i periodi di accensione ed i gradi di utilizzo del riscaldamento privato e pubblico.
Messa alle strette da anni di lotte pressanti, sta facendo nascere un nuovo regolamento urbanistico sulle canne fumarie.
Ma esso è in attesa di firma in Consiglio Comunale da tempo immemore.
Tale atto, però, appare chiaramente non rispondente al dettato normativo per quanto concerne le distanze indicate nel D.L. 152.
Cercando così di passare un colpo di spugna sulla situazione attuale senza scontentare qualche notabile.
Ma a puro danno della salute dei cittadini.
Infatti si vedono dimezzate le distanze tra canna fumaria ed immobile confinante, sottoponendo i cittadini apriliani a massicce dosi di polveri sottili.
Ma ciò – continuano – contravviene anche rispetto al datato ma ancora vigente Regolamento Comunale.
Il quale è stato redatto da oltre un ventennio e non risponde a quanto dettato dalle norme Europee.
Esso comunque già pone il limite dei 10 metri per canne fumarie ed estende la distanza per uso intensivo delle stesse.
Nonostante tutto nessuno ha fatto rispettare questa indicazione normativa.
In soldoni, la maggioranza sta legalizzando una illegalità invece di attenersi a quanto le normative impongono.
Bel modo di essere “trasparenti e legalitari”.
Togliendo di fatto al cittadino apriliano il diritto alla salute e condannandolo, o meglio predestinandolo, a malattie respiratorie o peggio che già affliggono il nostro territorio.
Ed influiscono pesantemente sulla sanità”.
L’affondo dei due movimenti però non si esaurisce con queste accuse.
Campilongo ed Esposito Montefusco, infatti, mettono in campo altri elementi per rafforzare la loro idea.
Secondo loro, infatti,
“L’ambiente e la salute in questa città sono stati usati solo per far decollare carriere politiche a colpi di spot e di rapporti incestuosi con le aziende del ciclo dei rifiuti.
Mentre ai cittadini non resterà che augurarsi di trovare spazio nel cimitero comunale del futuro.
Dove, a proposito di canne fumarie, è in previsione un bel crematorio a pochi metri da civili abitazioni.
Viva gli appalti e abbasso la salute!
Infine, sempre in tema di emissioni dannose, registriamo le pesanti dichiarazioni del Presidente del GSE (Gestore Servizi Energetici) dott. Francesco Sperandini.
Il quale ha affermato che il 64% degli impianti a biogas esistenti è irregolare.
Ora, essendo Aprilia circondata da tali impianti, attendiamo di sapere quanti atti ispettivi di controllo ha provveduto nel corso di questi anni a indire l’Amministrazione.
E chiediamo di conoscere i relativi esiti visto che, a quanto ci è dato sapere, essi continuano a lavorare senza soluzioni di continuità.
E probabilmente in barba alle normative vigenti.
Scommettiamo – è la provocazione finale – che nessuno risponderà a queste semplici domande?”
di Massimo Pacetti