L’Aula Consiliare del Comune di Aprilia ha ospitato questa mattina a partire dalle ore 11 una seduta tra autorità comunali, provinciali e regionali della Provincia di Latina: all’ordine del giorno la questione discarica, su cui sia amministrazione e cittadinanza hanno più volte ribadito il loro ‘no’.
Oggi in aula erano presenti, oltre al Sindaco Terra, l’Assessora all’Ambiente Monica Laurenzi, l’Assessore all’Urbanistica Omar Ruberti, il Consigliere e Presidente della Commissione Ambiente Vincenzo Giovannini e i capigruppo di maggioranza e minoranza del Comune di Aprilia. La Provincia di Latina era rappresentata dal suo Presidente Carlo Medici e dai Consiglieri Regionali Salvatore La Penna, Giuseppe Simeone e Gaia Pernarella.
Al primo cittadino apriliano è spettato il compito di introdurre l’argomento:
“Oggi si discute non solo la questione discarica e Paguro ma in generale il tema dei rifiuti. Nonostante i pareri negativi anche di esperti siamo ancora impantanati nelle scelte del Consiglio Regionale, poiché la politica non ha gestito bene lo smaltimento dei rifiuti, lasciando la pianificazione in mano a privati. C’è molta confusione anche a livello provinciale, dove molti sindaci anche dello stesso partito portano in commissione idee molto diverse: chiediamo coesione”.
A fare eco al Sindaco Terra l’intervento unanime dei capigruppo di maggioranze e minoranza, tra cui spicca quello della Consigliera Alessandra Lombardi:
“Dobbiamo tener conto di due temi, quello tecnico e quello politico. Arpa Lazio ha dato riscontri importanti e oggettivi: la discarica a La Gogna non si può fare per una troppa vicinanza della abitazioni, per la falda acquifera e conformazione del terreno non adatta.
Inoltre, voglio ricordare che Aprilia ha risposto bene alla raccolta differenziata: l’indifferenziata è passata dal 95% del 2009 a poco meno del 30% nel 2020, questo è un segnale importante in un comune di quasi 80mila abitanti, è sintomo di un popolo che ha risposto presente e che non merita di vedere la costruzione di una discarica quando negli anni passati abbiamo già ospitato altri siti di smaltimento di indifferenziata. Il progetto ci è stato presentato come di bonifica ma in realtà non lo è, si tratta di togliere rifiuti per aggiungere altri rifiuti e questo non ha un senso logico. Aprilia è favorevole alla bonifica ma che sia bonifica vera. Chiediamo a Provincia e Regione di assumersi la responsabilità di decidere un sito adeguato e a norma di legge, perché la vicenda non finisca in commissariamento”.
Dopo una parentesi che ha visto interventi da parte della cittadinanza (citiamo Geom. Ilenia Borace, Silvano de Paolis del Consorzio La Gogna e Rosalba Rizzuto di “Città degli Alberi”) è arrivata la replica dei rappresentanti della Provincia di Latina. Il Presidente Carlo Medici, a cui poi hanno fatto seguito le dichiarazione degli altri presenti, ha fornito diverse informazioni circa la gestione del piano rifiuti:
“Nel Lazio penso non ci sia ente più attivo nel risolvere il problema rifiuti della Provincia di Latina: dopo l’approvazione del Piano Provinciale dei Rifiuti abbiamo cominciato a lavorare per scegliere un sito insieme ai sindaci, chiamati nell’Assemblea dei Sindaci e non dell’ATO, che purtroppo ancora non esiste benché previsto nei piani regionali e sul quale il 29 luglio 2020 la Provincia ha inviato alla Regione un proposta di legge per la costituzione degli ATO, senza la quale la province non possono gestire i lavori. Questo è l’unico strumento che permette ai sindaci di dare forza di legge alle decisioni politiche che vengono prese nell’Assemblea dei Sindaci. Respingo fortemente che la Provincia di Latina non abbia una discarica: i 2 milioni di metri cubi stoccati a Borgo Montello sono quasi tutti romani (Nettuno, Anzio e Roma). Potrei dire che senza ATO non è compito della Provincia individuare i siti per la discarica però abbiamo continuato a lavorare nonostante ciò: ribadisco che la Provincia di Latina non è immobile.
Il 20 gennaio abbiamo deciso l’individuazione di due siti, Latina e Fondi: una volta scelti i siti so bene che il sindaco del comune interessato e il Presidente della Provincia sono bersagliati ma non ho avuto problemi a spiegare ai comitati come l’idea dei sindaci e dell’ATO sia una gestione pubblica dei rifiuti, come pubblica deve essere la bonifica di territori inquinati. Se non diamo alla politica strumenti come l’ATO lasciamo tutto in mano a privati. Il commissariamento ha poco senso, ci sarebbero le stesse difficoltà di oggi. Sappiamo che dopo la scelta dei siti ci sarà la rivolta dei comitati: è importante, dunque, avere un ATO per spiegare che la parte pubblica non vuole inquinare, che se opera nel rispetto delle leggi non inquina perché il pubblico non ha scopo di lucro. Io penso che serva collaborazione e dialogo tra gli organi amministrativi comunali e provinciali, prendiamoci per mano e andiamo avanti verso una gestione pubblica dei rifiuti”.
Federica Zecchi