Ieri mattina la Giunta Comunale, riunitasi al completo, ha deliberato la terza proposta con cui concorrerà al Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PINQuA) dal titolo “Nuove Connessioni Verdi Urbane. Strategie pubbliche per rigenerare il territorio”. Entro domani gli Uffici provvederanno, nei tempi previsti, al caricamento dei documenti sul portale e alla formalizzazione delle proposte. La proposta, partendo dall’analisi delle profonde trasformazioni subite dal territorio apriliano a soli 85 anni dalla sua fondazione, si propone di raggiungere una complessiva ristrutturazione urbanistica e funzionale dell’area est della Città, volta anche a ridurre gli effetti delle disuguaglianze sociali e spaziali presenti e alla realizzazione di un asse verde urbano lineare in corrispondenza del Fosso della Ficoccia e del Fiume Astura. Nella periferia est di Aprilia risiede il 20% degli abitanti di Aprilia ed è presente la principale area PEEP di edilizia residenziale pubblica in cui si concentrano molte criticità di tipo sociale. Tra gli obiettivi esplicitati dal progetto, figurano:
La proposta prevede anche diversi interventi volti a migliorare i collegamenti tra l’area est, il centro urbano, la stazione FFSS e il quartiere Primo, anche mediante percorsi ciclopedonali. Il progetto interesserà anche la riqualificazione di numerosi spazi cittadini, dall’area del vecchio Stadio all’ex Mattatoio, dal mercato coperto agli spazi attorno alla Fondazione Come Noi. “La proposta progettuale che oggi abbiamo deliberato – commenta l’Assessore all’Urbanistica Omar Ruberti – racconta di una grande esigenza e allo stesso tempo di un grande sogno. L’esigenza è quella di restituire ai cittadini spazi pubblici e privati più vivibili, più belli e più funzionali. La pandemia ci ha cambiati profondamente anche nel nostro modo di abitare, quindi è necessario cambiare anche il nostro modo di approcciarci alla pianificazione. Per questo abbiamo coltivato l’ambizione di trovare un punto di incontro tra i legittimi interessi privati e quelli pubblici: non saranno più le cubature a dare ricchezza agli operatori, ma un’edilizia di qualità ed insediamenti residenziali dotati di servizi. Questa è la scommessa che abbiamo lanciato, qualcuno l’ha raccolta con grande convinzione fidandosi di questa intuizione, altri hanno bisogno di più tempo per capire che non c’è alcun inganno e che è solo cambiato paradigma. La complessità delle proposte progettate – conclude l’Assessore – richiede degli specifici focus che arriveranno nei prossimi giorni. Per il momento incrocio le dita in attesa dell’esito del finanziamento, ma a prescindere l’opera di rigenerazione che coinvolge i privati e che non è interessato dal finanziamento andrà avanti. Ringrazio in particolare il dirigente Paolo Ferraro e tutto l’Ufficio per l’enorme lavoro svolto, con l’innovazione e la passione a cui ci hanno sempre abituati, l’architetto Daniele Iacovone e lo studio dell’architetto Vittorio Minio Paluello che ci ha supportati in questa sfida avvincente”.