Nuovo sottopasso ferroviario sulla Nettunense, i dubbi di Fratelli d’Italia

Il partito di Giorgia Meloni di Aprilia esprime le sue perplessità sul progetto all’indomani della presentazione durante un’assemblea promossa dal Consorzio Industriale.

Ha avuto luogo ieri all’Hotel Enea un’assemblea promossa dal Ciap per la presentazione del nuovo progetto della Rete Ferroviaria Italiana che prevede la chiusura di due passaggi a livello (Vianini e Via Buon Riposo) per realizzare un sottopasso da via del Commercio a via Buon Riposo, creare una rotatoria all’interno della suddetta via e costruire una strada per collegare l’azienda Vianini.

Vi hanno preso parte i rappresentanti apriliani di Fratelli d’Italia, che affidano i primi dubbi ad una nota scritta. “Alla presentazione – si legge – sono emerse già le prime domande e problematiche sul progetto presentato da RFI, poichè, oltre ad errori toponomastici, sembra un progetto fatto in molta fretta e senza conoscere la realtà dei siti interessati alla realizzazione dell’opera”.

Presente alla conferenza il componente di FdI Lionardo Labbate che, presa la parola, ha chiesto espressamente di considerare tale opera non solo da un punto di vista prettamente industriale, ma soprattutto dal punto di vista civile, degli utenti, che abitano e comunque utilizzano via Buon Riposo.

“Volere comune è che non si verifichi un Casello 45 bis, con tutti i disagi e le problematiche che conosciamo bene tutti. Si chiede altresì che oltre ad un progetto realistico e ben dettagliato vengano prima realizzate le infrastrutture necessarie garantendo il funzionamento del ppll anche perchè è l’unico collegamento veloce e corto esistente per accedere alla SS 207 Nettunense. Aspettando un progetto più dettagliato – continua Labbate – siamo disponibili ad ogni valutazione e apertura di un tavolo per poter razionalizzare al meglio tale opera. In tale occasione è stato ricordato all’assessore Caporaso che, a proposito di via Buon Riposo e di infrastrutture, che nel 2013 venne installato un impianto di pubblica illuminazione ibrida eolico/fotovoltaico costato all’amministrazione circa 30mila euro e che, nel giro di sei mesi dalla realizzazione, nessuno dei 10 pali funzionava più, e, nonostante decine di segnalazioni e richieste, ancora oggi regna il buio. Oltretutto, a proposito di infrastrutture, è stato richiesto anche il rifacimento del manto stradale ormai obsoleto e disastrato. Ringraziamo il Ciap, per la possibilità della pubblica discussione confidando in un progetto che, se vuole essere fatto, venga realizzato in modo razionale ed efficiente per la comunità intera e non solo per un nuovo e forte indotto industriale che comunque è un fattore positivo”.

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