Non è passato neanche un mese da quando il Comune di Aprilia ha deciso di aderire allo Sprar.
Ma da quel momento sono piovute critiche da molte forze di opposizione.
Secondo le liste di maggioranza, l’argomento è stato utilizzato solo in maniera strumentale.
Il che ha portato ora i movimenti aderenti ad Aprilia Civica al contrattacco, rispondendo
“a chi diffonde notizie fuorvianti della realtà solo per raccogliere qualche facile consenso sulle spalle di fenomeni sociali delicati e complessi.
Da quando il Comune di Aprilia ha aderito allo Sprar, ovvero il Servizio nazionale di Protezione dei Richiedenti Asilo e Rifugiati, abbiamo ascoltato e letto parole che non trovano altra spiegazione se non all’interno della più irresponsabile strumentalizzazione politica.
La coalizione Aprilia Civica, a sostegno del Sindaco Antonio Terra, prende fin da subito le distanze da chi ha intenzione di fare campagna elettorale in questo modo.
Anzitutto i numeri.
Sul nostro territorio comunale, in una Città multietnica ed ospitale come Aprilia dove su 73mila abitanti ci sono 9500 stranieri regolari, non figurano 220 migranti richiedenti asilo o rifugiati.
Ma 128.
Non c’è nessuna situazione esplosiva ed incontrollata.
Affermare ciò significherebbe negare l’importante lavoro svolto dalla Prefettura.
La quale gestisce sovraterritorialmente il problema e ha rapporti diretti con le cooperative.
Quanto ai presunti costi, va precisato che la presenza dei rifugiati e dei richiedenti asilo non comporta alcuna spesa da parte del Comune di Aprilia.
Vengono utilizzati fondi straordinari dello Stato, trattandosi di una problematica che riveste carattere nazionale.
Se non addirittura internazionale, visto che investe tutto il bacino del Mediterraneo.
Quanto alla risibile accusa che i rifugiati o richiedenti asilo sottraggono risorse e rubano lavoro agli italiani, tutto ciò si giudica da sé.
Va solo chiarito – continuano dalla maggioranza – che da pochi giorni otto di loro sono impegnati in area industriale in piccoli lavori di cura del verde, decoro e pulizia.
E sempre senza costi a carico del Comune di Aprilia.
Tutto ciò con il “placet” del Consorzio Industriale che, di certo, non giudica la loro presenza un danno.
Ma un’opportunità“.
Forti critiche sono arrivate anche da Casello 45, dove una palazzina è stata destinata proprio ad ospitare dei rifugiati.
Una situazione di cui le liste civiche sono consapevoli:
“Non ci nascondiamo – affermano – di fronte al problema verificatosi a Casello 45.
Qui la cooperativa ha affittato uno stabile e ivi alloggiato una cinquantina di rifugiati o richiedenti asilo.
E lo ha fatto per legittime ragioni di ottimizzazione dei costi e dei servizi.
Le quali hanno causato però altrettanto legittime preoccupazioni da parte del quartiere.
Che chiede a diritto garanzie di sicurezza.
È proprio di fronte a questo precedente, per evitare il ripetersi di situazioni come Casello 45, che il Comune di Aprilia ha aderito allo Sprar.
Per governare in prima persona certi fenomeni e non accettare passivamente decisioni prese dall’alto.
Negare il fenomeno dell’immigrazione e fare proclami sulla necessità di chiudere le frontiere è inutile.
A meno che non si voglia parlare alla pancia e non al buon senso della comunità.
Piuttosto, è oggi più che mai necessario e fondamentale affrontare e governare il problema con gli strumenti con il governo nazionale mette a disposizione”.
di Massimo Pacetti