La corsa alla campagna elettorale online per le elezioni politiche e amministrative è iniziata. Tutti gli aspiranti si sono scatenati in rete per aprire account Facebook e Twitter. Il problema è che spesso, anche politici importanti, ignorano le regole e le logiche a cui una campagna elettorale online deve rispondere.
Spesso i politici e gli staff elettorali non conoscono l’ABC dei nuovi mezzi di comunicazione politica. Così assistiamo ad approcci dilettanteschi e tentativi maldestri che, invece di portare consensi, rischiano di trasformarsi in pericolosi boomerang.
La comunicazione sulla Rete, politica e non, segue delle sue regole precise di cui si deve assolutamente tener conto. Ricordate la frase di McLuhan: “il mezzo è il messaggio“. Scriveresti mai una lettera d’amore per telegramma?.
Una buona strategia di marketing elettorale e politico è di fondamentale importanza per vincere nelle campagne per le elezioni amministrative, politiche o europee (o nelle primarie che stanno diventando la porta d’ingresso principale per poter aspirare all’incarico pubblico). In passato solo pochi leader di partito, di associazioni sindacali, o aspiranti politici particolarmente facoltosi potevano permettersi di avere a disposizione, consulenti in grado di favorirne la vittoria o il buon risultato.
Inoltre gli strumenti di marketing elettorale tradizionali, quali la costruzione dell’immagine del candidato, lo storytelling, l’invio di volantini, i manifesti, i facsimili elettorali, le campagne di telemarketing, le agenzie in grado di curare le rassegne stampa, i sondaggi, i messaggi promozionali, gli spazi radio, video e sui giornali, erano particolarmente costosi ed appannaggio di pochi fortunati.
I più si dovevano limitare a fare la trafila di partito ed aspettare di essere scelti o, salvo alcune eccezioni eclatanti di partiti o movimenti legati al territorio o al voto di protesta, erano destinati a conquistare lo zero. Anche il messaggio inviato era di tipo interruttivo e preconfezionato, destinato ad essere confinato in appositi contenitori quali spot o tribune elettorali. Gli unici spazi di contatto e confronto con l’elettorato erano il porta a porta ed i comizi in piazza.
La comparsa del web e delle nuove tecnologie digitali ha modificato per sempre il modo di costruire il consenso e di comunicare l’azione politica e amministrativa. Gli stessi partiti e le associazioni sindacali hanno subito il colpo inferto dalla rete a tutti i soggetti intermedi, e dopo aver perso smalto ed influenza stanno cercando di imparare ad utilizzare il nuovo mass medium.
Oggi ogni candidato o aspirante leader ha a disposizione uno strumento potentissimo che, se ben utilizzato e sfruttato, abbinato ad una coerente azione politica, può aiutare a costruire consenso, voti, notorietà ed un’immagine pubblica.
Il web infatti può essere utilizzato da ciascun individuo che, a costi irrisori, tramite il sapiente utilizzo di sito, blog, canali social (Facebook, Twitter, Youtube), mail marketing, sondaggi real time, community e motori di ricerca (Google, Bing, Yahoo) può aspirare a costruirsi una carriera pubblica (e a migliorare il destino del nostro paese).
La nostra Agenzia di Comunicazione ha ideato un sistema specifico per il marketing della politica: non solo un mezzo necessario durante la gestione della campagna elettorale online ma un vero strumento di marketing politico che consente il confronto e l’interazione con la Rete.
In particolare abbiamo cercato di coniugare gli strumenti propri dell’inbound marketing al “mercato” del consenso tramite l’utilizzo dei seguenti strumenti: