Tra i tanti errori della Giunta Terra che, in vista della campagna elettorale, tutte le forze politiche stanno cercare di smascherare, c’è anche quello del “fallimento” della pianificazione urbanistica.
Questo tema, secondo i responsabili di Aprilia Possibile, è uno dei più impellenti a cui porre rimedio.
Anche perché causa di numerosi disagi che influenzano la vita degli apriliani:
“Aprilia sta soffrendo gravissimi disagi – afferma uno dei coordinatori, Roberto Fiorentini – frutto di una errata pianificazione urbanistica.
È sotto gli occhi di tutti il fallimento dell’edilizia contrattata, di cui l’Amministrazione attuale ha fatto largo uso.
Il Palazzetto dello Sport rimane ancora un sogno.
Così come tanti altri servizi contrattati con il privato in cambio di cubature.
La scelta di autorizzare continue cementificazioni ha invece avuto effetti dirompenti.
Soprattutto se pensiamo che non è stata in alcun modo supportata da un serio studio del traffico cittadino e delle acque urbane.
Un esempio è quanto sta accadendo su via Carroceto.
Con il passare degli anni è sempre più evidente che la strada non riesce a supportare tutto il traffico giornaliero dei ragazzi che si recano a scuola.
Negli anni si sono aggiunti alla struttura del Meucci prima quella del Rosselli, poi l’Eurospin e oggi il complesso del Trenta Stelle.
Un mix che sta paralizzando il traffico nelle ore di ingresso e uscita dalle scuole.
Rendendo impossibile attraversare quella zona per recarsi verso Velletri e Cisterna.
Anche le inondazioni di domenica sono frutto di una errata pianificazione.
Dobbiamo prendere coscienza dei cambiamenti climatici sempre più evidenti, che portano una quantità di pioggia spaventosa concentrata in poche ore.
La scelta di chiudere i fossi della città sostituendoli con tubature troppo piccole per la quantità d’acqua che cadrà sempre più spesso in poche ore, se da una parte ha permesso nuovo cemento, dall’altra ha causato danni enormi“.
I disagi che la città si trova a vivere, dunque, sono il sintomo di una errata, se non addirittura assente, pianificazione urbanistica.
Un pericolo, quello della cementificazione, che Aprilia Possibile ricorda di aver già denunciato in passato.
Senza, però, essere ascoltata:
“Un esempio lampante – torna a ribadire Fiorentini riguardo le scelte non corrette della Giunta Terra – è quello del fosso Leschione.
Il quale da Vallelata scende fino alla Pontina, all’altezza del ristorante Tuca Tuca.
L’Amministrazione si è spinta fino a chiedere l’autorizzazione alla Regione Lazio (concessa) per declassificare il fosso.
E poter così permettere nuove cementificazioni, come il nuovo McDonald’s di via Mascagni.
Da anni quella zona era già a rischio allagamento ad ogni pioggia.
Sarebbe bastato vivere questa città per saperlo e fare una scelta diversa.
Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: molti cittadini domenica si sono visti inondare la casa, il garage, la macchina.
Alcune aziende hanno avuto la sede allagata.
Danni enormi, a cui i cittadini dovranno far fronte da soli.
Senza contare che ad Aprilia non abbiamo alcuna differenziazione tra acque pulite e acque sporche.
Differenziazione che sarebbe invece urgente, per cercare di recuperare le acque pulite ed utilizzarle nei periodi di siccità, che non sono più occasionali.
Quando abbiamo chiesto di fermare ulteriori colate di cemento – ricorda Fiorentini – per fermarci a ragionare sull’ambiente e sulla vivibilità di questa città, eravamo coscienti di questa situazione.
Nessuno però da parte dell’Amministrazione ha voluto ascoltarci.
Ed ha, anzi, continuato a cementificare questa città, senza analizzare a fondo le conseguenze di tale scelta.
È ovvio che qualsiasi Amministrazione non può essere colpevole dei cambiamenti climatici globali e delle piogge torrenziali.
Lo è però quando, in quasi 10 anni di governo della città, si mantiene ferma nella volontà di cementificare il territorio apriliano senza voler rispondere delle conseguenze.
Che sono facilmente prevedibili.
Favorire gli interessi dei privati a scapito della vita e della vivibilità dei cittadini“.
di Massimo Pacetti