Si lavora alacremente per stilare l’elenco delle eccezioni da presentare in Regione per scongiurare la realizzazione della discarica chiesta dalla Ecosicura.
A fornire suggerimenti sugli strumenti da usare è anche il Consigliere di opposizione Carmen Porcelli.
Da Primavera Apriliana, infatti, arriva la sollecitazione ad utilizzare tutti i mezzi che la legge consente in questo tipo di situazioni:
“Se il sindaco di Aprilia volesse realmente tutelare la salute dei cittadini – spiega la Porcelli -, se volesse garantire la destinazione urbanistica delle aree agricole e preservare la bellezza del paesaggio, non dovrebbe chiedere al candidato alla presidenza della Pisana se la Regione Lazio approverà il progetto di discarica proposto dalla società Ecosicura in località Colli del Sole.
Non dovrebbe nemmeno produrre uno strumento urbanistico specifico.
Gli basterebbe semplicemente applicare la legge.
La stessa legge che stabilisce che i terreni a vocazione agricola debbono rimanere tali.
In Italia non è solo l’urbanistica a stabilire la destinazione di un terreno.
Se questo è agricolo intervengono anche gli standard edilizi che sono necessariamente diversi.
Un immobile realizzato in zona agricola deve essere versato per l’attività agricola, e questo vale sia sotto l’aspetto edilizio che urbanistico”.
Non rimangono ora che poche settimane per presentare la documentazione completa sulle eccezioni da presentare in conferenza dei servizi.
E il Consigliere Porcelli spinge affinché la mobilitazione coinvolga il maggior numero di soggetti possibili e, soprattutto, si avvalga delle consulenze di esperti:
“Abbiamo a disposizione pochissimi giorni – sottolinea il capogruppo di Primavera Apriliana – per presentare le osservazioni.
Maggiore sarà il numero di cittadini, di comitati, associazioni che si opporranno a questo impianto e maggiore sarà la pressione sulla Regione Lazio che dovrà decidere nel merito.
Stupisce invece il ritardo della maggioranza Terra nell’affrontare questa vicenda.
Servono tecnici preparati per osteggiare questo progetto, non si può improvvisare con il rischio di non aver battuto tutte le strade possibili.
A prescindere dalla speculazione immobiliare che ha distrutto una parte di territorio, se si è deciso che quella zona è da tutelare perché è ricca di acqua, di fossi e coni vulcanici essa va preservata ricorrendo ad ogni strumento che la legge mette a disposizione.
Lo dicono il PRG (Piano Regolatore Generale), il PTPR (Piano Territoriale Paesistico Regionale), il PRAE (Piano Regionale Attività Estrattive), il PAI (Piano Assetto Idrogeologico), la legislazione sismica ed idrogeologica, la Costituzione.
La quale prevede che i quadri naturali vadano tutelati a beneficio delle future generazioni”.
di Massimo Pacetti