Il capogruppo di Sel Carmen Porcelli si staglia contro l’Amministrazione riguardo alla gestione delle risorse pubbliche, facendo luce su alcuni atti recentemente licenziati dall’amministrazione comunale.
«Affidamenti diretti e procedure di assegnazione di incarichi a dir poche sospette. Altro che trasparenza,legalità e meritocrazia! La giunta Terra non fa altro che continuare ad utilizzare i metodi della vecchia politica clientelare quando cerca di ripulirsi la coscienza con l’autoelogio della purezza diventata patetica». Questo il primo, acceso commento della Consigliera.
«La struttura organizzativa è allo sbando, gli uffici sono sguarniti, il personale dipendente del comune spremuto al massimo per poter evadere pratiche e far funzionare la macchina amministrativa e appena ci sono le risorse per pagare gli straordinari e cosa si fa? Si spende e spande per affidamenti e incarichi che esulando da un confronto concorrenziale vero e proprio rischiando così di violare il principio di trasparenza e di parità delle condizioni».
Prosegue la Porcelli: «Prendo ad esempio quattro casi, rappresentativi per tutti: l’affidamento di incarico di supporto informatico ed amministratore di rete per l’importo di 40mila euro aggiudicato da dalla ditta di Claudio Galeota di Roma, l’individuazione del responsabile dello Sportello Europa avvenuto tramite una gara avvenuta tramite una selezione alla quale è pervenuta una sola domanda ( del resto perché stupirsi se l’avviso di selezione era stato pubblicato il primo aprile e aveva come scadenza l’11 aprile?) , il bando per addetto stampa pubblicato in data 31 gennaio 2014 e che scadeva domenica 9 febbraio 2014 ed ultimo il bando di gara per l’ affidamento di incarico di progettazione preliminare per il progetto per la nuova scuola Gramsci pubblicato il 23 luglio e che scade il 28 agosto. Insomma senza voler vedere necessariamente e a tutti i costi qualcosa di anomalo, è difficile non avere l’impressione che la gestione in trasparenza della cosa pubblica sia davvero lontana dall’essere una realtà».
«Facendo la somma di questi incarichi, sempre sulla soglia dei 40mila euro, emerge non solo un uso discrezionale delle risorse, che potrebbero andare a premiare i dipendenti della pianta organica,ma anche procedure del tutto discutibili che minano la gestione oculata dell’ente», aggiunge l’esponente di Sel. L’affidamento diretto o amministrazione diretta è una modalità con la quale viene scelto il contraente nell’ ambito delle procedure in economia, regolate dall’art. 125 Lavori, servizi e forniture in economia del Codice appalti. Attraverso questa procedura si sostituisce quella del cottimo fiduciario quando l’importo è inferiore ai 40.000 euro. La normativa vigente prevede infatti la soglia di 40.000 euro per affidamento diretto di servizi e forniture, al di sopra della quale si consultano almeno cinque operatori; al di sotto della stessa, se ne assume la responsabilità direttamente il sindaco o un altro componente della Giunta. Al comma 11 dell’art. 125 si legge: “Per servizi o forniture di importo pari o superiore a quarantamila euro e fino alle soglie di cui al comma 9, l’affidamento mediante cottimo fiduciario avviene nel rispetto dei principi di trasparenza, rotazione, parità di trattamento, previa consultazione di almeno cinque operatori economici, se sussistono in tale numero soggetti idonei, individuati sulla base di indagini di mercato ovvero tramite elenchi di operatori economici predisposti dalla stazione appaltante”. Per servizi o forniture inferiori a quarantamila euro, è consentito l’affidamento diretto da parte del responsabile del procedimento.
«Questi piccoli indizi dimostrano -dice ancora il capogruppo di Sel Carmen Porcelli- che per effettuare un vero cambio di rotta nella gestione del nostro comune non basta autoincensarsi o fare proclami. Credo che i cittadini si siano ben resi conto che gli slogan illusionisti del sindaco Terra e dei suoi accoliti non trovano corrispondenza nella realtà. Per cambiare davvero la rotta nel nostro comune servirebbero persone che hanno realmente nel Dna la meritocrazia e non la predisposizione al nepotismo o al favoritismo, il rispetto della legalità sempre e non solo quando
si parla degli altri, il senso della giustizia e non del giustizialismo; il gioco ipocrita e ambiguo nel giostrare valori e principi produce solo l’ allontanamento dei cittadini dalla politica e dalla cosa pubblica. Servirebbero insomma amministratori che fossero di buon esempio, a partire dalla loro condotta di vita e mi riferisco a quella personale e professionale, solo così si potrebbe davvero segnare un solco tra il passato e il presente. In maniera concreta e senza giocare sulla buona fede dei cittadini che amministrano».