Aprilia Possibile si unisce al coro di attacchi contro Rida Ambiente e la sua proposta di portare gli inceneritori dismessi a Colleferro ad Aprilia.
Secondo il gruppo, infatti, il patron Fabio Altissimi non tiene conto degli altri numerosi “attacchi” ambientali subìti dalla città negli ultimi anni:
Iniziando – spiegano i responsabili – dagli otto milioni di metri cubi di abuso edilizio ed i relativi scarichi non sempre a noma, per arrivare a diverse aziende ad alto rischio ambientale – in base alla Legge Seveso – presenti nella zona.
Accogliamo in un centro abitato di circa 12 mila persone, Campo di Carne, una Centrale TurboGas.
Non dimentichiamo infine i quasi 10 ettari di discariche abbandonate, che aspettano ancora una bonifica.
Temi tra l’altro affrontati in un video prodotto e sponsorizzato dalla stessa RIDA Ambiente.
Riteniamo che Aprilia abbia già dato.
E che l’intera comunità debba opporsi con fermezza contro qualsiasi piano di discarica o di inceneritore.
Dunque la città deve attivarsi per contrastare questa idea, partendo ovviamente dalle Istituzioni.
Nella prima risposta arrivata da Piazza Roma, la questione è stata derubricata a mera “provocazione”, ma secondo AP la situazione sarebbe ben più grave.
Per porre un freno a queste iniziative, viene anche proposto un ripensamento alle varianti del 2012 che hanno permesso l’ampliamento di due siti attivi nel trattamento dei rifiuti:
Come Aprilia Possibile chiediamo un’immediata verifica urbanistica degli impianti RIDA Ambiente e Kyklos.
E che si valuti la possibilità di revocare la variazione della destinazione d’uso prevista dalle delibere 71 e 72 del 15/11/2012, indicata come “temporanea”.
Questa aveva concesso alle aziende Kyklos e RIDA di costruire degli impianti industriali in aree precedentemente a destinazione agricola.
Una temporaneità che dura de sei anni.
di Massimo Pacetti