Alla vigilia del 25 aprile si riapre il dibattito sull’opportunità della doppia celebrazione da anni ormai tradizione di Aprilia.
Oltre alla Liberazione del 1945, infatti, il 25 aprile ricorda anche la data, nel 1936, in cui nacque ufficialmente la città di Aprilia.
Due situazioni diametralmente opposte, per i colori politici che le decretarono, che in molti pensano sia giusto smettere di accostare.
In ordine tempo, l’ultimo intervento in merito è di Potere al Popolo, che definisce senza mezzi termini
“inaccettabile”
che ad Aprilia si festeggino le due ricorrenze contemporaneamente.
Anche perché, secondo il pensiero del movimento
“Aprilia, città di fondazione, non esiste più.
Gli sforzi dei contadini e della comunità di persone che migrarono da tutta Italia nella speranza di costruire un futuro per sé e i propri figli, furono spazzati via dalla Guerra voluta dal Duce e dal regime fascista.
Quell’Aprilia non esiste più e un’altra è sorta dalle sue ceneri.
Per uno scherzo della Storia nel medesimo giorno del 1945, quando il CNL ordinò la Liberazione d’Italia dal nazifascismo.
Per questo, appare inaccettabile che, ormai da anni, l’amministrazione comunale intenda celebrare Fondazione e Liberazione indifferentemente.
Quasi si trattasse di eventi intercambiabili.
E sempre sorvolando sulla valenza profondamente politica della Liberazione, derubricata a ricorrenza storico-istituzionale.
Pretendiamo che, anche nella nostra città, il 25 aprile torni ad essere una festa di libertà e non una vuota passerella di Autorità”
Domani, a partire dalle 10, i responsabili di Potere al Popolo si raduneranno a Largo Marconi per un presidio di volantinaggio.
In serata, inoltre, nella sede di Via delle Margherite 176 si continuerà a parlare di Liberazione a partire dalle ore 18.
di Massimo Pacetti