Prosegue la sfida politica a suon di conti correnti e rimborsi elettorali: nella prima serata di ieri, il Sindaco Antonio Terra ha diffuso una nota di risposta al Consigliere Porcelli, che nella giornata di ieri ha avviato una campagna a favore delle dimissioni del primo cittadino, accusato di non voler rendere pubblici i nomi dei finanziatori della propria campagna elettorale.
La legge elettorale prevede la possibilità, sia a persone fisiche che a soggetti giuridici, di sostenere economicamente la candidatura di un Sindaco del quale si condivide il programma elettorale presentato agli elettori. A seguito di detta candidatura si ha l’obbligo di nominare un mandatario che gestisce in autonomia e sotto la propria responsabilità sia i contributi che le spese della campagna elettorale con obbligo, poi, della rendicontazione dettagliata.
Infatti, al termine delle elezioni tutte le attività del citato mandatario devono essere pubblicate sul sito istituzionale del Comune dove si sono tenute le elezioni. Più in particolare, tra l’altro, la legge che disciplina la rendicontazione dei contributi e delle spese elettorali, la L. 515/93, impone ai candidati di trasmettere detta documentazione anche al Collegio Regionale di Garanzia Elettorale che, nel nostro caso, ha sede presso la Corte di Appello di Roma.
Ciò detto, questi adempimenti di legge sono stati rispettati dal sottoscritto con la nomina del Signor Antonio Pio Chiusolo come mandatario, il quale ha gestito i conti della candidatura del sottoscritto e ha poi rendicontato per la pubblicazione sul sito istituzionale del Comune (http://www.comunediaprilia.gov.it/trasparenza/prod.php?id=86), dove si è evidenziata una spesa di € 28.318,48 pari ai liberi contributi ricevuti. In seguito, lo scrivente ha provveduto alla trasmissione di detta documentazione al Collegio Regionale di Garanzia Elettorale presso la Corte di Appello di Roma, ivi compresi detti contributi.
Questi, dunque, sono gli obblighi di legge per la trasparenza amministrativa che il sottoscritto ha rispettato, ma a quanto pare per la Consigliera Comunale Porcelli quello che la Legge dispone non basta, e oggi chiede anche la pubblicazione dell’estratto conto in cui risultano i nominativi di coloro che hanno contribuito alla campagna elettorale. E tutto ciò (almeno stando a quanto dalla stessa oggi pubblicamente dichiarato a mezzo stampa) si vorrebbe dimostrare che tra coloro che hanno erogato un contributo a sostegno della candidatura del sottoscritto ci sia qualcuno che di conseguenza sia stato favorito, ovvero che determini le scelte di questa Amministrazione. Tra l’altro mi chiedo anche per quali motivi la Consigliera Porcelli non abbia pubblicato il suo di estratto conto. Forse perché questa nuova regola non vale per lei che l’ha creata. Ad ogni modo, sarebbe opportuno che la stessa abbia più coraggio e ci dica chi avrei favorito illegittimamente tra coloro che hanno contribuito alla campagna elettorale. Denunci formalmente queste sue illazioni se ci sono delle irregolarità o, peggio, atti illegali a vantaggio di chi che sia.
La risposta del Consigliere Porcelli, inoltre, non si è fatta attendere: invitata a pubblicare i propri rimborsi elettorali, il capogruppo di Primavera Apriliana ha diffuso quanto segue:
Accetto la sfida e pubblico l’estratto del conto corrente dedicato alla mia campagna elettorale, aperto presso la filiale della Bper di Piazza Roma, in qualità di candidato sindaco della coalizione che ho rappresentato alle passate elezioni amministrative del 2013. Lo faccio a meno di 12 ore dalla sfida lanciata dal sindaco Terra il quale ha invece impiegato circa 50 giorni, e sotto la spinta di una campagna mediatica promossa dalla lista civica che rappresento, Primavera Apriliana, per rendere noti gli imprenditori, e i contributi da loro versati, per sostenere la campagna elettorale del sindaco. Per quanto mi riguarda ho ricevuto contributi piccoli, piccolissimi e quasi tutti devoluti da persone fisiche (sicuramente non gestori di pubblici servizi) ma che mi hanno consentito di svolgere una campagna elettorale pulita e dignitosa. La gestione delle spese è stata affidata ad una persona di mia fiducia, il dott. Giorgio Cardella, il quale – oltre ad essere il mio commercialista – è persona fidata. La mia situazione veniva inoltre costantemente monitorata da mio padre e dal papà delle mie figlie, i quali mi aggiornavano in tempo reale. Pertanto dubito che il sindaco di Aprilia, il quale poteva contare su una organizzazione mastodontica con la quale aveva condiviso anche una esperienza di governo e che lo seguiva nella sua candidatura, non sapesse chi e con quali cifra aveva sostenuto la sua campagna elettorale.
Il sindaco Terra, insomma, non sapeva che il 40% dei contributi ricevuti per la sua campagna elettorale provenivano da un solo imprenditore, tra le altre cose gestore di un servizio pubblico. Un uomo che si assume la responsabilità di gestire i destini di 80 mila persone non può non conoscere come vengono gestite questioni che lo riguardano direttamente. Non solo: un uomo, un politico che chiede la fiducia ai suoi concittadini deve essere in grado di assumersi la responsabilità delle sue azioni e non scaricarle su altri (è colpa della Regione, è colpa di Renzi, è colpa di chi c’era prima) e questo lo hanno ben compreso i cittadini di Aprilia. Il sindaco è molto bravo a girar frittate, di questo gliene devo fare atto, ma non ha potuto – perché non lo ho consentito- impedire l’affissione dei miei manifesti; il sindaco o i suoi accoliti utilizzano aziende del Comune come fossero aziende familiari: ieri con una scusa banale è stato tentato di scaricare la mancata affissione con la malattia di un dipendente.
Quel dipendente è assente da tre settimane, pertanto dopo aver prenotato gli spazi con una settimana di anticipo e pagato venerdì scorso l’affissione, la Multiservizi doveva essere nella condizione di gestire il lavoro. Invece tutto era stato architettato per impedire a me l’esercizio di un diritto democratico, la libertà di espressione, mentre al sindaco lasciato il tempo di gestire con i suoi legali la vicenda. Ecco la verità che i cittadini di Aprilia debbono sapere. Per questa ragione, anche per queste ragioni, ribadisco la mia richiesta di dimissioni al sindaco Antonio Terra.