Il problema non è l’ordinanza in sé, anche perché è lo stesso Consigliere Carmen Porcelli a riconoscere che
“rispetto alle “post precauzioni” per l’incendio alla Eco X c’è stato un, sia pure piccolo, manifesto informativo”.
La sua critica si concentra sulle modalità scelte per far giungere l’avviso ai cittadini di Aprilia.
In modo particolare
“per quei cittadini, anziani soprattutto, che non hanno internet e non frequentano i social“
per i quali venire a conoscenza dell’ordinanza potrebbe essere più complicato.
L’utilizzo di normali fogli da stampante non è, secondo l’esponente di Primavera Apriliana, il modo giusto per raggiungere tutta la cittadinanza:
“Si tratta di fogli A4 quelli della stampante che tanti di noi hanno oggi a casa propria.
Dal momento in cui si è scelto, ed era doveroso, fare una diffusione capillare della ordinanza di divieto di utilizzo dell’acqua, sembrava troppo farla come si dovrebbe per un comune di 80mila abitanti?”
Probabilmente il Consigliere fa riferimento ai maxi cartelloni che vengono esposti in occasione delle convocazioni dei Consigli Comunali.
Effettivamente più di qualcuno si è lamentato dei caratteri troppo ridotti del manifesto, che non consentono a tutti di comprendere il motivo di tale ordinanza.
Ma, nell’era altamente tecnologica in cui ci troviamo, sembra difficile che ci sia ancora qualcuno che almeno non abbia sentito parlare dell’incendio al dearsenizzatore e dell’ordinza che ne è scaturita.
Evidentemente il rischio è più concreto di quanto possa sembrare.
di Massimo Pacetti