“Pubblica utilità, adesso chiedete la Vas”

Pubblica utilità, Porcelli:”Senza una seria programmazione il territorio è destinato ad impoverirsi irrimediabilmente“.

Trovo davvero stucchevole che, a distanza di pochi mesi dall’approvazione di una delibera che ha sancito i criteri per il riconoscimento del principio della pubblica utilità, oggi qualcuno caschi dal pero temendo le conseguenze che possono riprodursi sul nostro territorio. Una delibera passata con il voto unanime della maggioranza in consiglio comunale, quasi nel silenzio, con la solita scusa dell’atto dovuto, perché “è la Regione a chiedercelo oggi, non si sa bene per quale ragione, diventerebbe un argomento dirimente per la tenuta di una maggioranza“, sono queste le parole del Consigliere Porcelli in una nota stampa riguardante la pubblica utilità.

Cons. Carmen Porcelli

Cons. Carmen Porcelli

Che i criteri di pubblica utilità-prosegue il Consigliere di Opposizione- venivano stabiliti in maniera sommaria e generica, era chiaro anche allora, ma a chi voleva capire e vedere, perché in quella maniera quei criteri avrebbero prodotto solo danni: senza una seria programmazione il territorio è destinato ad impoverirsi irrimediabilmente. Si parla di riqualificazione: dove sono gli studi che attestano il livello di inquinamento nelle ex aree industriali? Vorrei ricordare, a quanti dimenticano con troppa facilità, che in consiglio comunale sono stati fissati i requisiti di riconoscimento dell’Interesse pubblico, torno a chiedere che per ciascun progetto che sarà presentato nei comparti già adottati in precedenti deliberazioni vengano sottoposti al procedimento di assoggettabilità alla Valutazione ambientale strategica perché una variazione di destinazione uso costituisce una variante al piano regolatore e che come tale necessita di ciò che prevede il testo unico dell’ambiente (decreto legislativo 152, 03.04.06) che prevede nella parte seconda, al titolo II, articolo 12 l’assoggettabilità alla Vas poiché quelli a cui in consiglio comunale, è stata data una vaga forma ed identità, sono progetti che hanno impatto ambientale notevole e che, pertanto, necessitano di una migliore valutazione complessiva”.

Vorrei ricordare-continua ancora la Porcelli- in una città che troppo spesso dimentica che la delibera di riordino prevede interventi nel quartier Montarelli e nell’ area industriale Caffarelli, tutti edifici produttivi dismessi, la zona della stazione, l’ambito del cimitero, l’ambito isolante fatiscente via Mascagni, via Tiberio, Campoleone, Campoverde e Campo di Carne e termina con l’atto con il quale il consiglio comunale ha dato l’ok al cambio di destinazione d’uso dei cinque comparti sulla Pontina, che sorgono intorno alla ex Ghira, la cui destinazione è mutata da artigianale a commerciale – residenziale“.

Quando parliamo di riqualificazione di aree ex industriali non sappiamo se in quelle aree c’è inquinamento, perché non è mai stata condotta una indagine sul livello di contaminazione ed alterazione di luoghi dove hanno operato industrie. Eppure la maggioranza che governa Aprilia e il sindaco Terra hanno stabilito, in assenza di verifiche specifiche, di andarci a realizzare case, centri commerciali, spazi ricreativi, insediamenti per la grande distribuzione in assenza di business plan, di piani di sviluppo che analizzano attraverso indagini di mercato serie le prospettive di lavoro per queste attività. E’ chiaro che, come ho proposto mesi fa, e cioè che la pubblica utilità andava stabilita quadrante per quadrante e non in maniera sommaria e riassuntiva, non al buio senza sapere cosa il Comune ottiene in cambio, non senza stabilire prima quali sono le premialità, non senza un piano delle esigenze sociali e di assetto territoriale espresso ed approvato dal Consiglio Comunale, non senza sapere cosa si convenziona, sono argomenti poco interessanti, noiosi e talvolta inutili. Probabile sia così, forse la politica offre argomenti più appassionanti, galvanizzanti che evidentemente mi sfuggono. Eppure, lasciatemi dire, quanta pochezza ed ipocrisia si cela dietro ad un’alzata di mano“, conclude infine il  Consigliere Porcelli.

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