“Difficile credere sulla fattibilità di un sub-ambito per la gestione dei rifiuti come ipotizzato nei giorni scorsi dall’Amministrazione, soprattutto in considerazione delle novità legislative intervenute s partire dal 2013 in materia di gestione dei rifiuti“, scrive il Segretario Unione Comunale del PD di Aprilia, Alessandro Mammucari, in un comunicato stampa.
“Il testo unico– prosegue- ambientale stabilisce ai sensi dell’articolo 200 che la gestione dei rifiuti urbani è organizzata sulla base di ambiti territoriali ottimali delimitati dal piano regionale di gestione dei rifiuti. La legge prevede, infatti, che le Regioni organizzino lo svolgimento dei servizi pubblici locali a rete di rilevanza economica in ambiti o in bacini territoriali ottimali e omogenei tali da consentire economie di scala e di differenziazione idonee a massimizzare l’efficienza del servizio, entro il termine del 30 Dicembre 2012. In particolare per ciò che qui interessa la dimensione degli ambiti o bacini territoriali ottimali deve essere non inferiore almeno a quella del territorio provinciale. La norma fa salva l’organizzazione di servizi pubblici locali in ambiti o bacini territoriali ottimali già previsti in attuazione di specifiche direttive europee, delle discipline di settore vigenti o, infine, delle disposizioni regionali che abbiano già avviato la costituzione di ambiti o bacini territoriali“.
“Chiare– continua- le indicazioni in merito alle dimensioni ottimale degli ambiti che da più parti viene individuata a livello regionale quale assetto territoriale necessario per ottimizzare l’intero ciclo dei rifiuti urbani ed altrettanto chiare le intenzioni del Governo di esercitare i poteri sostitutivi nei confronti delle Regioni che non hanno definito gli ambiti territoriali come avverrà a breve per la questione del servizio idrico.
Il PD di Aprilia esprime forti perplessità del buon esito dell’operazione avviata dal Comune di Aprilia insieme ad altri comuni limitrofi. Fondamentalmente sarà capire quale ruolo rivestirà il nord pontino nel più ampio riferimento Regionale e quale specializzazione assumerà all’interno dell’intero ciclo di gestione dei rifiuti tenendo sempre bene a mente il principio di prossimità noto a tutti e caratterizzante l’intero settore che impone nel caso in cui non ci sia la possibilità di gestire i rifiuti all’interno di un ATO, a causa della non completa dotazione impiantistica, la possibilità di utilizzare gli impianti presenti negli ATO più vicini al fine di ridurre i movimenti dei rifiuti stessi secondo il principio di prossimità sancito dallo stesso D.Lgs 152/2006 e.m.i.“.
“Per concludere sarebbe un bene per tutto il territorio apriliano evitare di divenire il luogo dove insistono i più importanti impianti di trattamento dei rifiuti dove far confluire da più parti della Regione i rifiuti da trattare, rischio questo che non può essere scongiurato neppure con l’irrealistica costituzione di un sub-ambito locale proprio in virtù di quel noto principio di prossimità“, conclude.