Il report realizzato dal Consigliere di opposizione Carmen Porcelli sulla Progetto Ambiente è stato analizzato per dieci giorni dagli uffici dell’Assessorato competente, che ieri sera ha risposto.
Nell’Aula Consiliare di Piazza Roma, infatti, l’Assessore Alessandra Lombardi ha ribattuto punto su punto alle accuse mosse dall’esponente di Primavera Apriliana.
La quale, stando a quanto affermato dalla stessa Lombardi
“ha commesso un atto di grave irresponsabilità politica.
Perché ha diffuso informazioni non vere su un tema su cui si è lavorato per quasi dieci anni.
C’è voluto tanto per avere la fiducia dei cittadini sul tema della differenziata, ma basta un clic per distruggere tutto il lavoro fatto.
Il report della Consigliera si basa su un errore nella premessa: per realizzare il suo documento, infatti, ha utilizzato i documenti sbagliati.
I MUD (Modello Unico di Dichiarazione Ambientale) sono due: uno della Progetto Ambiente ed uno del Comune, che include voci nelle quali la società non rientra.
È dunque impossibile che essi coincidano.
I dati che abbiamo diffuso noi sulla raccolta differenziata si basano sul MUD comunale, mentre la Consigliera ha utilizzato quello della Progetto Ambiente“.
Essendo presente in aula, il Consigliere Porcelli ha replicato di non essere mai entrata in possesso del MUD del Comune, pur avendone fatto richiesta.
Affermazione alla quale la Lombardi ha risposto citando il numero di protocollo della pec con cui il materiale è stato inviato alla collega.
Dopo qualche momento di dibattito, l’Assessore Lombardi ha consegnato al Consigliere il documento, dunque è lecito aspettarsi nei prossimi giorni una nuova fase del dibattito.
Durante la conferenza stampa, come dicevamo, l’Assessore Lombardi ha preso in esame tutti i punti su cui si basava l’atto di accusa del Consigliere Porcelli ed ha fornito le sue controdeduzioni.
È necessario ribadire che si tratta di dati relativi all’anno 2016, visto che il MUD del 2017 sarà pubblicato solo nei prossimi mesi.
Questi i punti salienti della replica dell’Assessore Lombardi:
Trasporti e materiali non transitati per la Progetto Ambiente: “nel 2016 sono stati effettuati dei lavori di manutenzione all’impianto di Via delle Valli, dunque per qualche tempo i rifiuti sono stati inviati in altri impianti. Inoltre, non essendo ancora stato attivato il servizio porta a porta in tutto il territorio, alcuni materiali presentavano impurità eccessive rispetto alle zone già servite dalla differenziata. Per questo motivo il conferimento di alcuni materiali è stato dislocato in altri impianti”.
Mancata indicazione dei consorzi di filiera: “il loro ruolo è di indicare alla Progetto Ambiente dove destinare i materiali che l’azienda tratta. Dunque non vengono indicati nei documenti presi in esame”.
Presenza di materiali misti: “plastica e metalli vengono raccolti insieme, aggiungendo in estate anche il vetro. L’errore, secondo l’Assessore Lombardi, è confondere i materiali raccolti con quelli inviati (separatamente) per il recupero”.
Il legno: “la mancata dichiarazione del legno all’interno del MUD è dovuta al fatto che il materiale non viene trattato dall’impianto della Progetto Ambiente, che si occupa solo della selezione”.
L’autorizzazione della Provincia: “il fatto che Via delle Valli lavori ad 1/5 della sua capacità viene spiegato con la totale partecipazione pubblica dell’azienda. Per lavorare i rifiuti provenienti da altri Comuni, sarebbe necessario un accordo tra Enti e la cessione di alcune quote. Per quanto riguarda i rifiuti di utenze non domestiche, la legge lo vieta”.
I costi: nella sua analisi, il Consigliere Porcelli chiedeva spiegazioni degli oltre 2 milioni di euro elargiti ad una azienda interinale che si occupava di fornire manodopera. La risposta dell’Amministrazione ha riportato l’attenzione sull’anno preso in considerazione, il 2016: “era un anno di transizione – ha affermato la Lombardi – e bisognava rispettare il patto di stabilità. In seguito sono stati assunti 44 dipendenti fino all’esaurimento della graduatoria pubblica”.
Il ristoro: “il mancato inserimento della voce ristoro è stato spiegato dalla stessa Porcelli nel suo documento, in cui si ricordano le parole dell’Assessore Mastrofini durante la presentazione del Bilancio. Visti i contenziosi in atto con Rida, l’Ufficio Finanze ha preferito non inserire una voce attualmente non disponibile. I dubbi avanzati sulla futura esigibilità di questi fondi non sono stati affrontati nel dettaglio”.
Il “bluff” del 70%: “La conclusione del Consigliere Porcelli, ovvero che il 70% di differenziata sbandierato non trova riscontro nei documenti, è stata contestata in base al fatto che non sono stati presi in esame i documenti “giusti”. La percentuale indicata dal Comune, inoltre, si riferisce all’anno 2017 e non al 2016, anno preso in esame nel report del Consigliere”.
di Massimo Pacetti