E’ stata indetta per il prossimo martedì pomeriggio presso la sede comunale una conferenza cui prenderà parte la commissione Servizi Amministrativi (Decentramento e Informatizzazione, Servizi al Cittadino, Affari Generali, Affari Legali e Contenzioso), per discutere dell’istituzione di un Registro delle Unioni Civili e convivenze, come importante strumento per tutelare le coppie di fatto indipendentemente dal proprio orientamento sessuale.
In Italia, infatti, per sopperire in parte alla mancanza di una legislazione nazionale che tuteli le coppie di fatto, vengono istituiti dei registri delle unioni civili che non risolvono la “lacuna” legislativa, ma ne sanciscono il riconoscimento a livello comunale.
A lanciare la proposta di delibera sono intervenuti i tre consiglieri del centrosinistra Monica Tomassetti, Carmen Porcelli e Vincenzo Giovannini: «L’elaborazione del documento nasce anche dal confronto con le varie categorie di persone alle quali si rivolge questo registro, compresa la comunità gay, perché abbiamo ritenuto che una così importante proposta non dovesse essere il frutto di esibizionismo politico, piuttosto ben ponderata e calibrata anche perché vorremmo che questa proposta di delibera fosse approvata da larghi strati del consiglio comunale, a prescindere dalle questioni prettamente ideologiche che qualcuno vorrebbe fare di un argomento così impegnativo. Al di là degli orientamenti e delle scelte personali, oggigiorno chiudere gli occhi di fronte all’esistenza del tema delle unioni civili vuol dire soffrire di miopia politica e non vedere il cambiamento della nostra società, anche in una città come la nostra.»
Ricevere un consenso unanime dalla maggioranza, come sostengono i promotori del Registro, segnerebbe un vero e proprio passo in avanti per la nostra città. Un grande traguardo che, assieme ai mezzi d’informazione, e sulla scia dei tanti comuni italiani -circa 150- che già prima di noi hanno aderito al Registro, costituirebbe un significativo veicolo di propaganda al fine di sensibilizzare su quest’intricata vicenda che mina il diritto all’uguaglianza di tutti noi.
Sofia Boni