L’aumento della Tari già ufficializzato per la nostra città riguarderà, nel 2019, tutto il Lazio.
Questo, secondo Fabio Altissimi patron di Rida Ambiente, andrebbe imputato ai troppi “no” che arrivano riguardo le proposte di nuovi impianti e discariche di conferimento da installare sul territorio laziale:
A forza di dire no a tutto, impianti, termovalorizzatori, discariche -è l’idea di Altissimi – la Regione Lazio si trova a mandare i rifiuti fuori dal proprio territorio, quando non all’estero.
A vedere l’aumento smisurato del costo delle discariche e dei trasporti.
E a spendere oltre 100milioni di euro in più ogni anno per il ciclo rifiuti che potrebbero essere impiegati molto meglio.
Sui canali social ufficiali dell’azienda, Altissimi sta proponendo una serie di video in cui spiega e tante mancanze del ciclo dei rifiuti impostato nel Lazio.
A partire proprio dagli impianti, compresi quelli proposti da lui stesso per il territorio di Aprilia.
Prima il progetto Paguro per la discarica a La Gogna, poi la proposta di portare in città il dismesso inceneritore di Colleferro: così Rida aveva provato a dare soluzione alle carenze del sistema.
Senza trovare però l’appoggio di nessuno:
Non appena si è saputo della mia proposta – spiega ancora Altissimi – il sindaco di Aprilia, Antonio Terra, si è affrettato a dire no all’inceneritore.
Ma non ha detto nulla sulla discarica, forse perché ce n’è un’altra di cui non si parla più da tempo che attende di essere autorizzata sempre ad Aprilia?.
Non certo un nostro progetto, visto che la discarica che avevamo proposto con annesso progetto di bonifica è stato bocciata come il male assoluto.
Lo scontro tra privati e pubblica amministrazione continua, come accade da molto tempo a questa parte.
Ed è destinato ad andare ancora avanti, visto che le posizioni sono inconciliabili.
Solo il parere dei cittadini, ai quali il patron Rida rivolge l’invito a
pensare un po’ più da imprenditori e domandarsi come vengono spesi i loro soldi,
potrà decretare chi tra i due contendenti sia dalla parte della ragione.
di Massimo Pacetti