Il Consigiere Carmen Porcelli torna sulla questione dei rimborsi idrici. Nella mattinata di oggi ha indetto una conferenza stampa sull’argomento, per fare chiarezza sulla vicenda. “Prima– ci spiega il Consigliere Porcelli- delle vacanze estive, nei Consigli Comunali tra Giugno e Luglio, abbiamo discusso la questione della restituzione dei soldi pagati dai cittadini che non volevano riconoscere Acqualatina e che avevano scelto di pagare sul contocorrente del Comune. Io personalmente presentai una mozione in cui chiedevo all’Amministrazione Comunale di restituire direttamente i soldi mentre invece è stata scelta la strada di affidare, non si sa bene a che titolo e come, il lavoro al Comitato Acqua Pubblica“.
“Avevo detto che se il Comune non avesse provveduto a restituire,
contattando tutti i 7mila cittadini, le quote indebitamemente pagate, avrei affisso io stessa dei manifesti che avvertivano la cittadinanza. Credo che sia giusto che un’Amministrazione Comunale non si spogli mai del suo ruolo. Qual è il ruolo degli Amministratori? Quello di gestire non solo il potere ma anche le cose dei cittadini, che sono anche queste. Se il Comune ha sbagliato in questi anni a ricevere questi pagamenti, è altrettanto giusto e doveroso che li resituisca. Perchè il Comune possiede l’elenco e lo possiede perchè tutti coloro che hanno versato sull conto postale lo hanno fatto attraverso dei bollettini e quindi sono riconoscibili e rintracciabili. Questa operazione la deve fare il Comune perchè su una questione del genere deve esserci la massima trasparenza“, prosegue il Consigliere Comunale.
“Mi ha lasciato perplessità non solo il fatto che il Comune abbia delegato un Comitato esterno per fare questa operazione– continua la Consigliera Porcelli-ma non si capisce nemmeno come li gestisce. Se qualcuno non dovesse chiedere la restituzione di questi soldi e se questi soldi dovessero rimanere nelle mani nel Comune, non sarebbe comunque un’approprazione indebita? Il Comune sostiene che queste somme vanno restituite, fatta richiesta e quindi devono essere i cittadini a riempire il modulo, portarlo all’Ufficio Tributi e protocollare la richiesta. Secondo me deve essere il Comune a fare questa operazione, anche perchè va tutelata la privacy di questi 7mila cittadini“.
“Il sindaco Terra ha prima chiesto il voto ai cittadini di Aprilia, poi se n’è lavato le mani dei loro diritti. Il reato di attribuzione indebita per quelle somme illegittimamente percepite ed utilizzate dal Comune di Aprilia c’è ed è reale. Chiunque avesse pagato in questi anni la bolletta Acqualatina al Comune, può recarsi all’ufficio tributi e chiederne la restituzione. Quello che il sindaco non vi dice è che trascorsi dieci anni perderete quelle somme: affrettatevi o rischierete di perderle per sempre!“, termina infine il Consigliere Comunale.
Foto di Fabrizio Melocchi
Pezzo di A.M.