Sono tre le società in lizza, ma solo una si aggiudicherà il posto.
Andreani insieme ad Equitalia, Creset e Ica. Una commissione esaminatrice valuterà i progetti e sceglierà quale per loro è più congeniale per la riscossione coattiva dei tributi.
Tra un mese circa si saprà il nome della ditta vincitrice, un partner privato che avrà l’onere di rimpinguare le casse comunali e recuperare circa 30 milioni di evaso o almeno una parte.
La decisione di affidare ad una ditta esterna il recupero dell’evaso ha dato origine a illimitate polemiche e critiche da parte dell’opposizione e non solo. La difficoltà dell’ufficio tributi di gestire la situazione tributaria, extratributaria e patrimoniale, è stato il segno evidente di una svolta che il Comune ha deciso di intraprendere con enti privati. A tal proposito commenta l’Assessore alle Finanze Roberto Mastrofini:
“Sano tre le società che hanno partecipato al bando di concorso, ma solo una ovviamente verrà scelta per dare luogo alla riscossione coattiva dei tributi e contrastare l’evasione fiscale. I progetti verranno valutati da una commissione ad hoc nominata dal dirigente; penso che entro una mesata le operazioni si potrebbero concludere, ma molto dipende da quanto spesso si riunisce la commissione. Dopo la valutazione tecnica del progetto, vi sarà l’apertura della busta con l’offerta economica, sempre in seduta pubblica, e in base al punteggio tecnico ed economico verrà scelta una delle tre ditte. Tutti gli atti e le attività possiederanno la firma del dirigente comunale di competenza in relazione alle entrate.”
La procedura di riscossione coattiva dei tributi ha come obiettivo quello di contrastare l’evasione tributaria, recuperare una certa somma ed infine diminuire le tasse agli apriliani: “Bisogna fare una netta distinzione tra i soggetti conosciuti e non paganti, per i quali verranno avviate le giuste procedure di riscossione coattiva” – continua l’Assessore -. “L’obiettivo primario è quello di diminuire il numero degli evasori e tentare di recuperare alcune somme, per un totale molto vicino ai 3 milioni di euro l’anno per la TARI, o almeno tentare di recuperarne la metà. L’aspetto più importante è quello di aver scoperto approssimativamente mille contribuenti non iscritti, e se la ditta proseguirà nel suo logico discorso per cui è stata chiamata in causa, in materia di IMU e TARI potremmo passare da 25 mila utenze a 30/35 mila, rimanendo nei canoni della ragionevolezza. In questo modo sarà possibile coprire i costi della raccolta e del conferimento, si sta parlando ovviamente in termini di TARI. Ci sono due tipi di evasione, quella straordinaria (una tantum) le cui somme recuperate verranno utilizzate per le spese una tantum, come può essere l’investimento sul territorio; e quella ordinaria: ovviamente se aumenta il numero dei pagatori, la possibilità di una diminuzione della tassa aumenta di conseguenza, questo è il nostro scopo finale.”
La ditta scelta si occuperà per i prossimi 5 anni della riscossione coattiva dei tributi, un investimento che al Comune di Aprilia comporterà un costo di oltre 8 milioni di euro. Ma quello che farà discutere sarà l’aggio al 18% sulle somme incassate dal comune. La ditta si occuperà anche della creazione di una banca dati comunale efficiente, per la valutazione patrimoniale degli immobili e tutte le superfici tassabili.
Melania Orazi