I consiglieri Giorgio Giusfredi e Davide Zingaretti sono partiti all’attacco dell’amministrazione sul lamentato immobilismo riguardante le scuole, ed in particolare il plesso periferico di Selciatella.
Giusfredi e Zingaretti, che di scuole se ne intendono (il primo è un ex preside, il secondo è uno studente universitario), nel caso specifico, hanno attaccato il primo cittadino sulla mancata programmazione del riscaldamento delle aule, così come sui ritardi nella pulizia e nella manutenzione degli ambienti.
“Le notizie apparse sugli organi di stampa – dicono i due consiglieri comunali – hanno evidenziato problemi seri a Selciatella dove i tanto attesi lavori di manutenzione avviati durante le vacanze di Natale non erano ultimati né avviati quelli di pulizia e ripristino dei locali per consentire il regolare svolgimento delle lezioni. Un blocco dell’impianto di riscaldamento ha esasperato una situazione già difficile e ha convinto i genitori a riportare a casa i propri figli”.
Eppure, sostengono i due componenti dell’opposizione, la nota ufficiale diramata dal sindaco Terra già il 6 gennaio doveva servire a rassicurare le famiglie.
“Il sindaco – dicono Giusfredi e Zingaretti congiuntamente – aveva garantito l’accensione dei termosifoni la sera prima della riapertura dell’anno scolastico per consentire un rientro confortevole negli istituti apriliani nei giorni più freddi dell’anno. Buone intenzioni o proclami propagandistici a cui sono seguiti ben altri fatti: problemi con l’impianto di riscaldamento si sono presentati anche al comprensivo Leda, al plesso di via Amburgo e la mattina stessa sono stati accesi i termosifoni nel plesso di Deledda.
Era possibile controllare per tempo le regolari condizioni degli edifici e degli impianti di riscaldamento? Quest’amministrazione ha dimostrato poca efficienza nel risolvere i problemi della città e molta superficialità. Una superficialità che riteniamo gravissima e pericolosa perché è un’amministrazione che governa Aprilia da circa dieci anni: non ha più scuse o giustificazioni di fronte ai cittadini”.
Ma ciò che maggiormente viene commentato con amarezza e disillusione è quanto accade in ottica futura. Aprilia, attaccano Giusfredi e Zingaretti, non sembra più capace di reperire soldi pubblici dalla Regione o dall’Europa per realizzazione opere e fornire servizi.
“Aprilia è riuscita a perdere il finanziamento regionale per l’anno educativo 2017/2018. Le domande dovevano essere presentate entro il 1 ottobre 2018, Aprilia ha presentato domanda di finanziamento il 24 ottobre ed è stata esclusa. Si tratta di una gravissima perdita economica che va a colpire ancora di più i portafogli delle famiglie apriliane già vessate con l’aumento delle tasse.
La Regione infatti finanzia una quota fissa per gli asili nido di proprietà in base al numero dei bambini frequentanti per lavori di manutenzione ordinaria e una quota variabile in base alla media dei bambini ospitati nella struttura. Più un 2% per gli asili nido di nuova apertura. Questo finanziamento avrebbe consentito di abbattere i costi molto onerosi di frequenza dell’asilo nido di via Giustiniano.
Oggi le famiglie apriliane che usufruiscono del servizio, pagano una retta mensile che varia dai 100 ai 500 euro mensili. Un costo veramente eccessivo, quasi fosse un istituto privato. La retta mensile di 100 euro viene pagata da chi ha un reddito Isee pari a zero e fino a 20 mila. È chiaro ed evidente che chi ha un reddito Isee di quella portata, non può permettersi di pagare una retta per il proprio figlio di 100 euro mensili per l’asilo nido comunale.
Se da una parte è vero che chi non ha lavoro può rimanere a casa per accudire il proprio figlio piccolo, è anche vero che il sistema educativo di un asilo nido apre nuove e più ampie prospettive per la crescita e la formazione di un bambino, integrative e aggiuntive a quelle della famiglia. Le famiglie a basso reddito vedranno escludersi questa possibilità e rimarranno anche in questa fase, completamente isolate e abbandonate nella crescita ed educazione dei propri figli nei primi anni di età”.
“Per questo – concludono – riteniamo gravissimo l’esclusione dal finanziamento regionale per ritardo nella presentazione della domanda che avrebbe potuto permettere a diverse famiglie di accedere al servizio. Un ritardo irresponsabile che il sindaco e gli assessori ai servizi sociali e alla pubblica istruzione dovranno rendere conto ai cittadini e nelle commissioni consiliari”.