Si è fatta attendere pochissimi giorni la risposta dell’attuale Assessore all’Ambiente Alessandra Lombardi alle pesanti critiche mosse al suo operato dal Consigliere Monica Tomassetti.
A partire dai fini elettorali per cui alcuni esponenti del movimento No Turbogas decisero di entrare in una lista civica:
“Ma si rende conto – tuona la Lombardi – che sta insultando le migliaia di cittadini che ne facevano parte trattandoli come esseri senza volontà, che possono essere “gestiti”?
Non sarà che sta imputando agli altri il proprio modus operandi, e non sarà invece lei a vedere le persone come masse di voti?
La lotta alla Turbogas non è finita, ha solo cambiato livello.
Ricordiamo che noi fummo eletti dopo che tutte le autorizzazioni erano state concesse al patron di Sorgenia.
Quel De Benedetti tessera numero uno del partito di cui la Tomassetti è una storica rappresentante.”
Risposta più sarcastica sul tema della differenziata, dove il Consigliere PD mise in evidenza che questa è un obbligo di legge (raggiunto), così come la tariffa puntuale (non ancora attuata):
“Certo che la differenziata è un obbligo di legge – concede l’Assessore uscente – ma quanti comuni di grandi dimensioni possono vantare un 70% su tutto il territorio?
Quanti con il solo 5% di impurità?
Ed i 60 nuovi posti di lavoro?
E la gestione totalmente pubblica del servizio?
Certo che dobbiamo attivare la tariffa puntuale, anch’essa obbligo di legge.
Ma ha più senso attivarla man mano che potremo garantire il controllo, invece di moltiplicare il fenomeno dell’abbandono come accade negli altri comuni che adottano questa tassazione”.
L’altro tema di scontro è la scarsità di personale all’interno del Settore Ambiente, limite, per la Tomassetti, che compromette la capacità d’azione amministrativa:
“Bello poi – conclude la Lombardi – sottolineare che l’Assessorato all’Ambiente è senza dirigente e personale.
La ringrazio, perché questo dato di fatto (il dirigente c’è, ma si divide tra tre Assessorati) non fa che evidenziare il valore dei risultati raggiunti in queste condizioni proibitive.
Avrebbero potuto essere un pretesto per interrompere il percorso, come accaduto in altri comuni.
Invece non ci hanno fermato”.
di Massimo Pacetti