“Segnali positivi dal Consiglio Comunale”: il Presidente dell’Assise convinto della possibilità di collaborare

Martedì il primo Consiglio Comunale interamente presieduto da Pasquale De Maio. Abbiamo raccolto le impressioni del nuovo Presidente dell’Assise su ciò che attende Aprilia nei prossimi 5 anni

Quello celebrato due giorni fa è stato il primo Consiglio Comunale interamente “governato” da Pasquale De Maio, nominato Presidente dell’assise nel corso della seduta inaugurale dello scorso 16 luglio.

Nel mese di agosto i lavori della politica apriliana, così come in tutto il Paese, si fermeranno per le ferie estive, dunque ne abbiamo approfittato per fare due chiacchiere con il neo Presidente del Consiglio Comunale, raccogliendo le sue impressioni sulla nuova assise cittadina ed il suo approccio all’incarico affidatogli

Presidente De Maio, la carica che ricopre in questa consiliatura è tra le più prestigiose ma anche tra le più delicate. Come ha deciso di approcciarsi al ruolo affidatole dal Consiglio Comunale?

La mia candidatura a Presidente del Consiglio Comunale è stata una scelta condivisa da tutta la maggioranza, ed è stata il frutto del lavoro portato avanti negli ultimi 9 anni. Tutti i gruppi consiliari si sono uniti a questa linea, compreso anche Bruno Di Marcantonio, che mi ha preceduto sullo scranno. Il lavoro che ha svolto è stato egregio, e per me è stato un punto di riferimento, sia quando ero Consigliere che nel nuovo ruolo. Il mio impegno attuale è gravoso, non lo nascondo. Mi spetta il ruolo di collante tra le scelte dell’Amministrazione ed i capigruppo, compresi ovviamente gli esponenti della minoranza. In questi primi due Consigli Comunali c’è stata la possibilità di scambiare idee con chi si trova all’opposizione: devo sottolineare con piacere la presa di posizione di voler fare opposizione, ma in modo oculato, mettendosi comunque dalla parte della città e di ciò che può essere utile agli apriliani. Questo atteggiamento aumenta le mie responsabilità: evidentemente mi si ritiene all’altezza di dialogare con tutte le parti in causa.

In più occasioni, nella passata consiliatura, la figura di Bruno Di Marcantonio è stata elogiata per la capacità di saper trovare punti di incontro tra le parti e per la disponibilità al dialogo. La linea tracciata dal suo predecessore è quella che seguirà anche lei?

Da Bruno Di Marcantonio ho imparato tanto, e tutto quello che di positivo è stato detto su di lui lo sottoscrivo in pieno. Il mio ruolo è quello di essere super partes e far vivere all’Assemblea un clima disteso e proficuo per il dialogo. È chiaro che la linea di Bruno in merito ai comportamenti da tenere sarà anche la mia. Di mio posso mettere la volontà di non creare le condizioni per fare scaldare gli animi già da prima che la seduta inizi. In passato alcuni Consigli Comunali sono già partiti con intenzioni belligeranti, questo io spero di evitarlo.

La sua elezione è avvenuta anche grazie ad alcuni voti provenienti dalla parte avversa. Lo si può considerare un segnale, oltre che di fiducia verso di lei, anche di distensione nei rapporti tra i gruppi politici, spesso non così idilliaci in passato?

Mi auguro che sia così. L’atto di fiducia nei miei confronti mia fa ovviamente piacere, questo è fuori di dubbio. Ora sta a noi come maggioranza capire quali siano le delibere ed i provvedimenti che possano dare un reale apporto positivo alla città. Spero, e sono convinto, che tutti si metteranno a disposizione: i percorsi condivisi sono sempre quelli che potranno maggiori benefici alla città.

Dai primi due Consigli Comunali celebrati finora è possibile desumere quali potranno essere le differenze tra questa assise e quella dei precedenti cinque anni?

Credo che nelle prime due sedute siano emersi due aspetti importanti. Da un lato chi è tornato a rappresentare la città in Aula Consiliare dopo un periodo di assenza: la consapevolezza maturata nel tempo trascorso al di fuori di Piazza Roma li rende assolutamente pronti a dare ragione a chi li ha voluti come propri rappresentanti. Dall’altro “i nuovi”, che hanno già dato dimostrazione di competenza con i loro interventi. Ho visto con piacere un reale ritorno alla politica: le cose dette in Aula sono certamente il frutto di condivisione all’interno del gruppo di appartenenza e questo non può che rappresentare un aspetto di crescita per tutta l’Assise.

In più occasioni ci sono state delle lamentele per il mancato, o comunque il non completo, invio degli atti da discutere. A questa problematica come proverà a porre rimedio?

Al momento del mio insediamento mi è stato rappresentato dagli uffici che questo problema si era verificato, ma non nelle proporzioni che erano state segnalate in passato. Credo che, almeno in parte, questa problematica sia stata utilizzata all’interno di quello che viene definito “il gioco delle parti”. Nei primi due Consigli Comunali, comunque, abbiamo rivolto una particolare attenzione all’invio degli atti, perché era importante partite con il piede giusto. Siamo comunque pronti a fare del nostro meglio, sia io che i dirigenti preposti nei vari uffici, affinché quel tipo di problematiche non si ripresentino più.

di Massimo Pacetti

 

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