Sito Arsial: per i 5 Stelle “manca la volontà politica di risolvere la situazione”

A quattro anni dall’interrogazione presentata in Regione, Grillini e Pentastellati chiedono chiarezza sul sito Arsial a Campoverde

Il sito Arsial a Campoverde versa nelle stesse condizioni di quattro anni fa.

Quando, cioè, i 5 Stelle presentarono una interrogazione in Regione per chiedere la bonifica della zona.

Il problema è che si è ancora in attesa di una risposta che, secondo Grilli e Pentastelleati apriliani, non arriva per 

“mancanza di volontà politica”.

Questi i punti salienti dell’interrogazione, secondo quanto riportato dai due movimenti:

“Si segnalava la presenza, sul sito, di numerosi lavoratori stagionali, che lo occupavano per mancanza di strutture ricettive.

Nella stessa interrogazione si chiedeva pure di risolvere in maniera definitiva il problema dei lavoratori stagionali.

Realizzando strutture da collocare sul posto in maniera permanente.

Si chiedeva, inoltre, di responsabilizzare i lavoratori e di dare in affido le strutturate abitative a un’associazione.

O, visto l’evolvere della situazione, al Comune stesso, oltre alla registrazione e la segnalazione presso la caserma dei carabinieri degli occupanti.

Si chiedeva l’applicazione di un affitto, limitato al periodo di lavoro, da preventivare con i lavoratori.

Per non dare luogo a occupazioni stabili di chicchessia.

Si chiedeva altresì, vista la posizione commercialmente strategica, di ospitare dei punti-vendita a filiera corta per gli agricoltori di Campoverde e Aprilia.

L’interrogazione, a quanto ci risulta, non ha avuto risposta.

C’è stata nel frattempo, a onor di cronaca, una delibera di giunta del comune di Aprilia, la numero 211 del 12 Luglio 2016, con l’approvazione di un protocollo di intesa per un progetto di valorizzazione.

Tale protocollo di intesa è stato ratificato il 7 Dicembre 2016, con il dirigente dell’ ARSIAL, Antonio  Rosati, e finalizzato alla valorizzazione delle aree ex Ceef, Coof insieme al lotto sito nei pressi di ‘Aprilia Fiere’.

Dopodiché si è prodotta solo tanta propaganda con comunicati altisonanti ai giornali.

La situazione, di fatto, è solo peggiorata”.

“Memoria corta”

I problemi, dunque, secondo i due movimenti non sono diminuiti, ma aumentati.

Nello specifico:

“Non solo non è stato realizzato nulla.

Ma, in concreto, il sito è diventato una discarica di ogni tipo di materiale, da parte di ignoti malfattori.

Chiediamo quindi pubblicamente la messa in sicurezza e la bonifica del sito in questione.

Sollecitiamo l’identificazione di un sito idoneo, da attrezzare in emergenza per i lavoratori stagionali.

Al fine di assicurare alla popolazione tutta un’adeguata sicurezza sanitaria, il decoro e la dignità per quei lavoratori che vengono a lavorare i nostri campi.

È necessario inoltre un controllo e un censimento, per tutelare gli stessi lavoratori.

Abbiamo, purtroppo, a questo proposito, una memoria corta.

Ci siamo scordati che nel borgo è transitato un fiancheggiatore dell’Isis.

Carabinieri, Vigili del Fuoco, Polizia e Protezione Civile, fanno tutti i giorni egregiamente il loro lavoro.

Manca la volontà politica di risolvere la situazione.

Richiamiamo quindi l’attenzione di tutte le parti politiche coinvolte alla rilettura dell’interrogazione  presentata dai consiglieri regionali del M5S nel 2013″.

di Massimo Pacetti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *