Nel corso dell’Assemblea Pubblica tenutasi lo scorso 8 aprile al Comitato di Quartiere Toscanini l’Amministrazione ha ascoltato l’opinione dei cittadini sul proprio operato.
Non ha invece espresso la sua, pur essendo presente, il Consigliere di opposizione Vincenzo La Pegna.
Il quale, però, con evidenti scuotimenti di capo ha fatto capire di essere in disaccordo con il Sindaco su molte questioni.
Siamo andati allora a chiedergli di esprimere a parole il suo punto di vista su quanto emerso in quella riunione.
Il problema della mancanza di personale è stato espresso bene dall’Assessore, che non ne ha colpe così come non ne ha il Sindaco.
Effettivamente c’è un problema legato al Patto di Stabilità e alle limitazioni che esso impone in fatto di assunzioni nel ramo pubblico.
La questione poteva essere risolta con una sola parola: Multiservizi.
Tutte le opposizioni hanno contestato la scelta della liquidazione, ma loro si sono sempre trincerati dietro la figura di Domenico D’Alessio.
Il compianto Sindaco era anche un mio amico, per questo mi dà enormemente fastidio che usino il suo nome come se fosse un’apertura di credito.
La Multiservizi poteva essere ottimizzata, fornendole gli strumenti per creare in seno ad essa le figure professionali a cui affidare il lavoro che i pochi dipendenti comunali faticano a portare avanti.
Ci sarebbero state almeno 200 persone a disposizione, da non assumere perché già sotto contratto con l’Azienda.
Il tempo per preparare il personale ci sarebbe stato, perché questa Amministrazione è in carica da molti anni.
Non ci si può difendere dietro il pensionamento del tecnico Aristodemo Pellico, perché è andato in pensione a marzo di quest’anno.
E finché è stato in servizio?
La proposta poteva essere accettata, l’istituzione di un nuovo capitolo del bilancio non comporta particolari problemi amministrativi.
Dire di aver investito cifre superiori è solo propaganda.
Il rifiuto della proposta è una scelta politica, esternata peraltro in un luogo non pertinente.
Le scelte politiche vanno fatte in sede di Consiglio Comunale.
Dare l’anticipazione del voto in quella sede è stata la dimostrazione di un atteggiamento squallido da parte dell’Amministrazione.
Tornando alla questione principale, è vero in parte che le cifre investite finora sono maggiori rispetto alle possibili entrate enunciate dal Consigliere Porcelli.
Negli anni hanno presentato bilanci fatti con il “copia e incolla”, spostando le previsioni di spesa di anno in anno.
Senza utilizzarli.
Perché non pensare a cedere subito al costruttore la proprietà del terreno, senza andarlo a chiedere poi ai cittadini?
È vero che ci sono stati degli errori nel passato.
Ma è anche vero che l’attuale Amministrazione non si è insediata ieri, ma ben otto anni fa.
Il tempo per portare avanti dei progetti c’era.
Quando nel 2002 ho assunto la carica di Assessore ai Servizi Sociali sono nate tante attività nel Quartiere.
Che ora non ci sono più.
Il disagio sociale nacque nel ’98 o ’99, quando il Comune di Roma inviò ben 48 nuove famiglie.
L’incremento demografico cadde addosso a quella Amministrazione, ci ritrovammo delle persone a dormire davanti al palazzo comunale.
Si dovette far fronte a gravi problemi, ma non si disse “guardiamo cosa è successo nel ‘95”.
Guardare indietro è utopia, dobbiamo guardare avanti.
Gli errori sono stati fatti, nessuno lo nasconde.
Continuare a sbagliare, però, è sadico.
I tempi sono cambiati, i problemi sono diversi.
Ora c’è la questione dei rifiuti, a cui non si è riusciti a far fronte nonostante gli anni a disposizione per educare la gente al nuovo tipo di raccolta dei rifiuti.
Essere più bravi di chi li ha preceduti significa imparare dagli errori fatti da altri per non ripeterli.
E non mi sembra il caso di questa Amministrazione.
Andrebbero programmati meglio.
Perché un cantiere va aperto e concluso.
Mettere cartelli e non portare avanti i lavori non vuol dire aprire cantieri.
I veri cantieri aperti da questa Amministrazione sono stati quelli aperti in favore dei costruttori, non quelli per il bene della collettività.
Nel 2011 portai Striscia la Notizia a vedere i marciapiedi di Via Inghilterra, ma non ci sono mai stati lavori su quella zona.
Se non qualche albero tolto, ma si tratta di un lavoro parziale.
Un’altra vergogna per la città è la pista ciclabile.
Tanti tratti incompleti, altro che collegamento con la stazione.
Non si doveva azzardare un progetto del genere solo per prendere i finanziamenti senza arrivare a dei risultati tangibili.
La preoccupazione del Comitato è ben fondata, il tempo per fare una programmazione oculata c’è stato.
Non è pensabile parlare ancora delle vecchie amministrazioni.
Né tantomeno riempirsi la bocca con i lavori pubblici portati avanti in periferia solo per raccogliere voti.
Anche perché in parecchie periferie, soprattutto per i cittadini disabili, la situazione è insostenibile.
Ma non si pensa a ritirare le fidejussioni scadute con i costruttori inadempienti e reinvestire quei soldi.
Con questo modus operandi l’Amministrazione ha dimostrato di non essere sempre capace a compiere il proprio dovere.
Basta far riferimento a due sole parole: programmazione e priorità.
Rapportando questi due termini alle parole del Sindaco si ha la reale portata di quanto queste siano fumose.
È vero, la città è grande e ci sono tante cose da fare.
Proprio per questo vanno dettate delle regole e vanno riconosciute delle priorità.
La precedenza va data alle zone in cui gli interventi sono più urgenti.
Questa Amministrazione naviga a vista, orientandosi in base alle richieste clientelari di questo o quel Quartiere o di questo o quel Consigliere di zona.
È chiaro che vanno date risposte a tutti, ma è anche giusto che si intervenga prima dove il bisogno è più immediato.
Anni fa erano molto più arrabbiati.
Molti hanno usato termini coloriti, ma solo per dare più incisività al proprio messaggio.
Tutto ciò che l’Amministrazione non vuole lo manda a Toscanini.
Questo può anche essere definito programmare, ma lo si fa in modo sbagliato.
È ovvio che la rabbia dei cittadini monti, anche se è stata dimostrata con educazione e rispetto.
Un segnale di vera democrazia.
Inviterei il Sindaco a vivere per qualche tempo nella zona, per capire davvero quale situazione vivono quelle persone.
La gente ha diritto di protestare, e quell’occasione è stata sfruttata proprio per questo.
La richiesta dell’incontro è partita da Luciano Poli, Presidente del Comitato di Quartiere.
Questa Amministrazione costruisce le strade per raggiungere i quartieri a loro più congeniali.
Avevano preso l’impegno di incontrare i Comitati, quindi lo hanno dovuto fare anche questa volta.
Anche se, secondo me, se avessero potuto evitare di andare a Toscanini lo avrebbero fatto.
Nell’ultima tornata elettorale quella zona ha dato un bel contributo di voti, dovevano presentarsi lì e rispondere di ciò che non hanno fatto pur promettendolo.
Era un atto dovuto presentarsi a quell’incontro, non potevano farne a meno.
Sarebbe invece importante aumentare la frequenza di questi incontri.
Da qui alle elezioni faranno incontri, tapperanno buche, metteranno asfalto.
Ormai siamo in campagna elettorale, i cittadini devono leggere nel modo giusto l’operato che da qui in poi metterà in campo l’Amministrazione.
Da amministratore non mi sento soddisfatto.
I servizi mancano, non si può essere contenti di questa situazione.
La scuola, l’illuminazione, il giardino fatiscente, il corridoio pedonale, la pericolosità delle strade, la mancanza di dossi.
Non posso essere soddisfatto di questa situazione, perché i risultati concreti non ci sono.
Dal punto di vista del cittadino va ancora peggio.
Debbo riconoscere che qualcosa è stato fatto, anche se c’è ancora molto da fare.
È stato fatto il centro anziani, ma le politiche per i giovani dove sono?
I risultati non ci sono, nessuno può essere uscito da quell’assemblea soddisfatto di come le cose stanno andando.
di Massimo Pacetti