Rischia di prendere una piega giudiziaria la vicenda di Casello 45.
Ma non perché i giudici prenderanno in mano le carte del progetto per sbloccare il da farsi; ma perché l‘attuale maggioranza è pronta a querelare chi ha attaccato il Sindaco uscente Terra attraverso “falsità”.
Il riferimento è al Consigliere Comunale Roberto Boi, che ha apertamente accusato la coalizione civica attualmente alla guida della città di
“aver giocato sporco e manomesso alcuni atti“.
La contro-accusa di Aprilia Civica è basata sul fatto l’esponente della Lega si sia avvalso solo di
“strumentalizzazioni, mistificando i fatti e raccontando falsità al solo scopo di ottenere titoli ad effetto sulla stampa locale.
Gettando fango non solo sull’amministrazione, ma anche sull’operato degli uffici del Comune.
Le dichiarazioni in merito a presunte manomissioni degli atti rappresentano falsità così gravi che sia l’Amministrazione che i tecnici del Comune stanno valutando la possibilità di sporgere querela.
Del resto, il Consigliere Boi non è nuovo a comportamenti del genere”.
Entrando nel merito della vicenda, e cioè degli atti riguardanti il progetto di Casello 45, la risposta della squadra che sostiene Terra riporta alcuni degli atti messi in campo dalle Commissioni e dal Consiglio Comunale, sottolineando anche che il Consigliere Boi ha sempre avuto accesso a tali documenti:
“Come mai il Consigliere Boi non si è accorto delle gravi mancanze e inefficienze del progetto redatto da RFI?
Il famoso particellare di esproprio a cui fa riferimento Boi – prosegue la nota – era quello allegato alla prima proposta di prolungamento di via Vesuvio redatta da RFI e mai avviato della Città Metropolitana di Roma e della stessa RFI.
Ciò in quanto i fondi, già spesi per gli espropri pari a circa 230mila euro, erano terminati.
A questo punto siamo intervenuti noi, come Comune di Aprilia, con il comodato d’uso ad oggi in vigore”.
L’altra critica all’operato dell’Amministrazione sulla vicenda della chiusura del passaggio a livello è arrivata dal centrosinistra.
Il candidato Sindaco Giorgio Giusfredi aveva infatti accusato la maggioranza uscente di aver tardato un anno per proporre poi la soluzione bocciata in un primo momento.
“Teniamo a precisare – sottolineano Terra e la sua squadra – che già con nota prot. n. 58449 del 07.06.2016 a firma del Sindaco Terra indirizzata a R.F.I. venivano richiesti alcuni interventi.
Tra cui il prolungamento di Via Vesuvio.
Si tratta quindi di una richiesta avanzata molto prima del maggio 2017, quando vi fu il primo passaggio in Commissione Urbanistica del piano integrato Lanza, riportato da Giorgio Giusfredi.
In quella data il piano integrato fu fermato solo perché il conguaglio proposto dal Lanza di circa 300mila euro non era stato ritenuto congruo.
Cosa poi ampiamente dimostrata nell’approvazione definitiva del piano nell’ottobre 2017, data in cui la perequazione fu calcolata intorno ai 900mila euro”.
Il problema grave, secondo la coalizione civica, è che in Consiglio Comunale l’allora Assessore all’Urbanistica e Vice Sindaco Franco Gabriele, oggi candidato proprio al fianco di Giusfredi, assicurò l’immediata disponibilità del terreno del Lanza una volta approvato il piano.
Convinzione che, però, fu smentita dai fatti:
“Se proprio dobbiamo trovare delle responsabilità per il ritardo dello sfondamento di Via Vesuvio – contrattacca la maggioranza uscente – queste non sono da attribuire a tutta l’Amministrazione.
Ma solo a quella parte che gestiva l’urbanistica che non ha saputo mettere in atto l’immediata cessione dell’area.
Prendendo in giro, così, sia il Sindaco che il resto della Giunta, sapendo che il Lanza non avrebbe ceduto di buon grado il terreno per la costruzione di Via Vesuvio”.
Di chiarezza sulla vicenda, al momento, non se ne vede molta.
di Massimo Pacetti
PER QUESTA VICENDA, NON TUTTI HANNO COLPA, SOLO…………..UNA PERSONA E MEZZO HA COLPA. !!!!!!!!