Dopo il sopralluogo di lunedì alla Kyklos per i prelievi nell’autobotte incriminata, l’assenza del Sindaco e dell’assessore all’Ambiente ha fatto discutere, una scelta che non era piaciuta all’opposizione ne tanto meno ai residenti.
La presenza ufficiosa dell’acido solfidrico nella cisterna non ha fatto altro che ribadire quello che si era già presupposto prima, ossia la presenza di particelle nocive, possibile causa della morte dei due lavoratori viterbesi.
Il malcontento da parte dei residenti risiede principalmente nella diffusione di tale sostanza nell’aria, la quale potrebbe con il tempo causare anche dei malesseri. Il commento del consigliere Carmelo Terzo, che definisce questa scoperta come un punto a favore dei cittadini del quartiere, che da tempo subiscono l’inondazione di questi odori nauseabondi. Secondo poi, ribadisce l’operato dell’assessorato all’Ambiente indifendibile.
“Purtroppo dopo il sopralluogo di lunedì i miei dubbi si sono trasformati in certezza, come i miei anche quelli dei residenti, – commenta il consigliere – danneggiati attualmente da questo caldo e da questo vento, che provocano l’aumento della diffusione dei forti odori. Spero che la situazione migliori e le cose ritornino alla normalità, per consentire alle persone di vivere meglio; aspettiamo inoltre che venga fatta giustizia. Il ritrovamento dell’acido solfidrico all’interno dell’autobotte incriminata non fa altro che confermare il malcontento dei residenti, ma innesca dei forti dubbi nel capire il motivo della presenza di quella sostanza nociva.
Ancora una volta le lamentele dell’opposizione si sono rilevate veritiere ed anche per questo rivendichiamo le dimissioni dell’assessore all’Ambiente Lombardi, la quale non ha prodotto nessun atto o documento per favorire la collettività. Per giunta, l’assessore doveva essere presente al sopralluogo di lunedì anche se sarebbe rimasta fuori con i manifestanti: il Sindaco, secondo la prassi deontologica, poteva delegare un suo assessore a presenziare, nel rispetto dei cittadini e dell’azienda. La delega all’ambiente non va in ferie”.
Melania Orazi